Domenica 6 Dicembre

Sveglia alle 9:45 ed alle 11, io, Albano ed Alessandro siamo usciti a fare colazione. Abbiamo provato a chiamare gli altri, suonando al loro appartamento, ma avevano fatto tardi la notte precedente ed hanno preferito restare a dormire.

Giornata grigia, come la precedente, ma non freddissima. C'erano dai 2 ai 4 gradi e tantissima umidità. Era tutto bagnato senza che piovesse.

Per la colazione, avevamo cercato un bar all'interno del centro commerciale e ci siamo seduti in uno dei tanti, il Coffe & Go ma il caso ha voluto che la barista, una certa Toma, parlasse italiano per aver vissuto due anni a Napoli. Dopo esserci scusati a nome dell'Italia per la brutta esperienza (non le era piaciuta Napoli), siamo diventati amici e siamo andati quasi sempre spesso da lei.

Alle 13 abbiamo preso un taxi e ci siamo fatti portare al National Kyiv-Pechersk Historical & Cultural Preserve (per gli amici Pecherska Lavra), un complesso di chiese ortodosse, paragonabile al nostro Vaticano per importanza religiosa. Tralascio le informazioni storiche che si possono trovare in centinaia di siti internet e vorrei soffermarmi a parlare della bellezza del luogo.

C'erano chiese, monasteri, torri e campanili con bellissime e numerosissime cupole dorate che spiccavano in lontananza, nonostante la giornata grigia. Siamo anche entrati dentro un paio di chiese e sono rimasto colpito nel vedere, in alcune sale, dove ogni centimetro quadrato fosse dipinto. Un'altra caratteristica comune di quelle chiese è l'uso di decorazioni dorate, oltre che per le cupole, anche all'interno. In quelle più importanti c'erano delle intere pareti in legno intarsiato pitturate di color oro con all'interno delle icone sacre.

Usciti dal Pecherska Lavra siamo andati a vedere il vicino parco museo della grande guerra dove erano esposte alcune delle armi utilizzate nella seconda guerra mondiale. Nel museo spiccava, sia per importanza che per altezza, il monumento alla madrepatria, una sorta di statua della libertà in salsa Ucraina che tra le altre cose, è uno dei monumenti più alti al mondo.

Ormai ero diventato un esperto nel trattare con i tassisti e credo, nel tragitto Pechersk Lavra-Maidan, di aver speso la cifra minore della vacanza: 20 grivna. Sentire gli amici che avevano pagato 70/80 grivne (se non 100) per farsi portare in un ristorante che era a due passi dall'appartamento oppure in una discoteca che sarà stata ad un chilometro, mi faceva venire la pelle d'oca.

Alle 16 siamo tornati "a casa" ed il pomeriggio è proseguito con un giro al McDonald's (morivo dalla voglia di un McChicken), qualche vasca in Kreshatik ed un caffè con Olga, l'amica che mi aveva aiutato a trovare l'appartamento la scorsa estate, essendo lei a sua volta, amica della signora Svetlana.

Verso le 20 ho salutato Olga e stanchissimo per aver camminato tutto il giorno, sono tornato in camera a riposare un po ma alle 22 passa a prendermi Katerina, chiedendomi di accompagnarla alla stazione perché doveva ritirare una pacco. Pensavo si prendesse un taxi ma la signorina voleva camminare (donne!). Non avevo ben chiaro quanto fosse distante ma ogni 10 minuti le chiedevo quanto mancasse e lei rispondeva sempre che stavamo per arrivare. Abbiamo camminato per quasi 90 minuti ed una volta arrivato alla stazione mi volevo buttare sotto un treno per riposarmi.

Salutata Katerina alle 23:30, sono tornato in centro in cerca degli amici. Ovviamente ho preso un taxi ed essendo l'organizzatore della vacanza mi sono fatto lasciare il cellulare pensando già a prenotarlo per il ritorno in aeroporto, che sarebbe stato in piena notte, quando sicuramente sarebbe stato impossibile trovare un taxi per strada.

Gli amici nel frattempo mi avevano detto di raggiungerli in un locale che nemmeno loro sapevano bene dove fosse e sopraffatto dalla stanchezza, ho fatto spesa in un Billa (supermercato) e sono andato a dormire. All'una e trenta ero tra le braccia di Morfeo.


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Aggiornato: 26.07.10