Domenica 23 Maggio

Inspiegabilmente alle 8:30 suona il telefono della camera, senza che nessuno avesse chiesto un qualsiasi tipo di sveglia. Ovviamente non facciamo in tempo a rispondere e purtroppo il danno è fatto, siamo svegli. Rimango ancora un po’ sul letto ed alle 10, mentre Simone dorme ancora, scendo alla reception per collegarmi ad internet con il wifi, visto che nel secondo piano dove eravamo noi non arrivava il segnale.

Torno in camera alle 10:45 e mi tocca svegliare Simone perché si stava facendo tardi e volevo passare un po’ in centro, prima di partire. Alle 11:15 lasciamo l'Hotel Toss ed andiamo a fare colazione al solito Double Coffee di Kalku Iela per partire subito dopo alle volta dell'aeroporto. Puntualissimi con il programma di viaggio, alle 13 facciamo l'ingresso al parcheggio del Lidosta e lasciamo la macchina nello stesso punto in cui l'avevamo presa. Nemmeno il tempo di scendere ed arriva l'uomo della Car4Rent con cui chiudiamo la pratica del noleggio, riconsegnandola intatta come l'avevamo presa.

A questo punto, iniziamo il lungo viaggio di ritorno, con il primo aereo della giornata (Riga-Bergamo) che ritarda di un'ora. Invece che partire alle 14:50 decolla esattamente 60 minuti dopo ed arriviamo a Bergamo quando sono da poco passate le 18 ma con il fuso orario diventano le 17. Cerchiamo un posto per lasciare i bagagli di Simone e perdiamo mezz’ora per farli controllare e sigillare, prima di poterli depositare in custodia.

Alle 17:45 possiamo finalmente uscire dallo scalo orobico e passare un paio d’ore nel famosissimo Orio Center, in attesa dell’aereo che ci dovrebbe riportare a Pescara (alle 22:30). In quei dieci minuti a piedi per traversare la strada ho capito che in Italia, a differenza di quando siamo partiti, era arrivato il caldo.

Nel grande centro commerciale, amatissimo dagli inglesi, si nota la forte presenza straniera della zona. In fatto di stile però, gli stranieri non ci raggiungeranno mai ed ho visto italiani con pinocchietti, Crocs e marsupi a tracolla a cui gli extracomunitari non arriveranno mai.

Dopo aver abbondantemente passeggiato per i negozi, approfittiamo dell'attesa anche per mangiare qualcosa e quando sono le 20:15 decidiamo di tornare all'aeroporto. Ad ogni passaggio ai controlli avevo sempre paura che mi pesassero la valigia ma fin'ora non era mai successo ma la fortuna ha voluto che fosse arrivato il momento.

Entriamo nel il serpentone per fare i controlli e vediamo, prima degli scanner, una signorina con il misura bagagli della Ryanair che controllava a tappeto tutti quelli che passavano. Ok, non avevo scampo e speravo solo che fosse clemente. Avevo precedentemente pesato il trolley e sapevo già che era di 12,1 kg quando il massimo consentito è di 10.

Ci siamo, arrivo dalla ragazza che puntualmente mi chiede di mettere la valigia nel contenitore. Le dico che prima devo sistemare un paio di cose e mi appoggio sul tavolo per tirare fuori un po di cose. Metto il giubbino, lego la maglia più pesante che avevo alla vita, tiro fuori tutti i caricatori dei telefoni, della macchina fotografica, il cavalletto ed un po monete lituane e lettoni mettendolo nelle tasche ed affronto la pesa: 10,5!

E' ancora troppo ma chiudendo un occhio si può passare. Oltre quello del peso però, c'era anche il problema delle dimensioni ed il mio bel trolley non ci pensava proprio ad entrare nel misuratore. Essendo semirigido però, la cosa non era gravissima e sono stato lasciato passare.

C'era tantissima folla in aeroporto, forse perché di domenica sera, ed aspettando di imbarcarci ho fatto caso a quanta gente di nazioni diverse c'era in quella piccola porzione dello scalo. La sala d'attesa in cui eravamo, serviva a 3 gates e tutti quanti avevano un aereo in partenza. C'era gente diretta in Portogallo, Germania e Svezia e la palma dei più casinari non poteva che andare ai portoghesi, molto rumorosi ed anche un po rompiballe.

Finalmente è il nostro turno e poco dopo le 22 si apre il gate. Alle 22:15 siamo a bordo dell'aereo e decolliamo per Pescara alle 22:37, qualche minuto in anticipo rispetto all'orario ufficiale. Si arriva dopo appena 50 minuti senza nessuna nota di riguardo tranne che, per la quarta volta su quatto aerei presi abbiamo sempre cercato ed ottenuto la fila 17. Una delle due file sopra le ali, dove essendoci le uscite di emergenza, lo spazio per le gambe è maggiore.

Siamo usciti dall'aeroporto alle 23:30 dove ad attenderci c'era la sorella di Simone con il fidanzato. All'una e 15 ero in camera mia, pronto a disfare l'ennesima valigia.


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Aggiornato: 22.11.10