Lunedì 18 Giugno

Visto che la sera precedente non avevamo fatto troppo tardi (solo le 2:45), iniziamo la giornata con una sveglia quasi da giorno lavorativo, le 8:15. Uno po’ per pigrizia, un po’ per comodità, decidiamo di fare nuovamente colazione in hotel e quindi saliamo alla reception, paghiamo i nostri 22 euro (190 SEK) e ci prendiamo i due tagliandi da consegnare alla cameriera.

Usciamo dall’hotel alle dieci in punto e scendiamo in centro (Sergels Torg) a prendere il tram per Djurgården, una delle isole più grandi dell’arcipelago, dove sono i principali musei, tra cui: il Vasa museum, lo Skansen, l'acquario, il museo di arte nordica, la galleria Thielska ed il parco reale.

In meno di dieci minuti, arriviamo al Vasamuseet (Museo Vasa), prima tappa della nostra “giornata culturale” e muniti della Stockholm Card, entriamo decisi a recuperare i primi 13 euro (110 SEK) dei 73 pagati per la tessera.

Ad attenderci troviamo la folla delle grandi occasioni, quella del lunedì mattina (anche se credo sia sempre così a Stoccolma) e dobbiamo fare un bel po’ di fila prima di entrare. Una volta all’interno ci si para subito davanti questo gigantesco vascello svedese, intorno al quale è stato costruito tutto il museo.

Affondato nel 1628, il galeone Vasa, era una delle navi più grandi del suo tempo, costruito in legno di quercia e lungo 62 metri. La sua storia è la fotocopia del ben più famoso Titanic, perché anche il vascello è affondato durante il viaggio inaugurale, nell'arcipelago di Stoccolma ma dopo essere rimasto sommerso per oltre 300 anni, alla fine è stato recuperato.

Avevo letto commenti discordanti sul Vasamuseet, chi lo osannava e chi diceva che era una merda. In effetti la verità, secondo me, sta nel mezzo. Si tratta di una bellissima nave, imponente, gigantesca, che purtroppo non si può visitare all’interno perché dentro non credo ci siano tante cose, se non dei restauratori. Ricordo invece di una bellissima visita all’interno dell’imbarcazione, nel Museo della nave polare Fram, durante il viaggio ad Oslo, che ci era piaciuta tantissimo.

Intorno all’involucro del Vasa si è costruito tutto il museo, con numerosi reperti, plastici e contributi audiovisivi che però lasciano il tempo che trovano. Diciamo che chiamarlo il più importante museo di Stoccolma è un po’ esagerato.

Usciamo dal museo della grande nave e rimanendo a Djurgården, andiamo a visitare il villaggio di Skansen, ignorando completamente il Nordiska Museet, vicino al Vasa. Avevo letto infatti che nonostante il bellissimo palazzo in cui era contenuto, il Nordic Museum (National Museum of Cultural History) fosse estremamente noioso e da vedere solo se si era già visto tutto il resto.

Il villaggio di Skansen (ingresso 140 SEK), posizionato in una delle zone più alte della città, è un "parco nel parco". Infatti la stessa isola di Djurgården, dove esso si trova, è un fantastico paradiso naturale, pieno di verde, prati e viali alberati. Andare a Skansen significa fare un viaggio indietro nel tempo, visitando le casette dislocate qua e là, caratteristiche della Svezia di fine '800, inizi '900. Ottimo per una gita in famiglia e molto amato dai bambini per via dello zoo, Skansen è considerato da molti il museo all’aperto più antico del mondo.

Giriamo nel parco per quasi due ore ed ogni cinque minuti Giovanni ripeteva: “ci devo portate Riccardo” (il figlio). In effetti c’erano tantissimi bambini, entusiasti nel vedere animali abbastanza insoliti. Quelli che riscuotevano maggior successo erano i lemuri, quelle simpatiche scimmiette con gli occhi spiritati e la coda colorata ad anelli con cui era possibile venire a contatto, entrando nella grande gabbia che li conteneva. Anche gli orsi hanno fatto la “parte del leone” (è solo un modo di dire, non parlo di travestitismo) nella classifica dei più ammirati dal pubblico.

Una usanza svedese che mi ha incuriosito molto è quella di far indossare ai bambini uno di quei gilet giallo fluo che tutti noi abbiamo in auto e che dobbiamo mettere in caso di incidente. Quasi tutti i ragazzini in quel parco li avevano indosso. Forse è una regola per le scolaresche o gruppi di bambini nelle visite guidate.

Usciamo dal parco alle 13:45 e dopo una combinazione tram-autobus, in venti minuti riusciamo ad arrivare alla Kaknästornet, l’altissima torre della televisione che dall’alto dei sui 155 metri, offriva un panorama incredibile su tutta la città. Credo di non essere mai salito, aereo a parte, così alto dal suolo! Si dice che in giornate particolarmente terse si riesca a vedere anche l’Italia (non è vero).

Grazie alla Stockholm card abbiamo il biglietto per l’ascensore gratuito e così recuperiamo altre 45 SEK dall’investimento iniziale. In pochi secondi arriviamo al trentesimo piano, dove troviamo un bar-ristorante ed a parte fare qualche foto e contemplare il panorama, non c’era molto altro da fare. Girando intorno alle vetrate, per evidenti motivi non pulitissime, ho trovato una rampa di scale che ci ha portato ancora più in alto, facendoci salire ancora di un piano, dove c’era la possibilità di uscire all’aria aperta (e che aria!). C’era una fitta rete metallica che ingabbiava tutto il terrazzo ma almeno si riusciva a mettere l’obbiettivo della macchina fotografica all’interno delle maglie e fare delle foto normali, senza i riflessi dei vetri.

Dopo circa trenta minuti, alle 14:45, usciamo dalla torre e tornati in centro, andiamo a mangiare di nuovo al Vapiano ma questa volta in quello a due passi dall’hotel (ce non sono tre a Stoccolma e li avevo memorizzati tutti sul navigatore).

Placata la fame, proseguiamo spediti nella nostra giornata culturale recandoci a visitare il municipio (Stadshuset), dove arriviamo alle 16:40. Dopo un rapido giro, capiamo che si potevano fare due tipi di visite distinte: l’interno del municipio vero e proprio e la sua torre. Per il primo, l’accesso era già chiuso ma avevamo visto che c’era una guida (l’unica possibile) in italiano l’indomani alle dieci mentre per la torre, visitabile a gruppi di 30 persone, l’ingresso successivo era alle 17:15.

Prendiamo il biglietto (compreso nella Stockholm card) ed aspettiamo nel giardino interno che si affaccia su di un piccolo lembo di mare (non ho capito se mare, lago o fiume), offrendo la vista molto bella delle isole di fronte, con le torri delle loro chiese che spiccavano sul paesaggio. Ne approfitto per fare qualche foto ed all’orario stabilito iniziamo la visita della torre.

Di ascensori neanche a parlarne e dopo una bella scarpinata arriviamo esausti in cima. Anche in questo caso il panorama è bellissimo, magari non dalla stessa altezza della torre delle tv ma decisamente più bello perché, essendo in centro, si potevano osservare dall’alto tutti i monumenti principali. La vista che mi è piaciuta di più è stata quella dal lato di Riddarholm, l’isoletta davanti la città vecchia (Gamla Stan) con la torre della Riddarholmskyrkan, la sua chiesa. Si vedevano perfettamente anche il palazzo reale e le due chiese della old city, la cattedrale e la chiesa germanica.

Panorama a parte, nella torre non c’era molto altro, se non delle sculture e qualche quadro in un piano intermedio. Tra le varie sculture dalle dimensioni ragionevoli, c’era anche un personaggio ignudo di almeno 10-12 metri che non ho capito come abbiamo fatto a metterlo li dentro. Grande mistero.

Dopo una mezzora siamo scesi o, per dirla tutta, ci hanno fatto uscire e dopo un rapido giro nel cortile, alle sei e mezza siamo tornati in hotel. A dire il vero, io sono tornato al Kungsbron mentre Giovanni voleva andare a visitare alcuni negozi di articoli per la caccia che avevamo visto la sera precedente.

L’intenzione era di uscire alle otto e mezza-nove ma prima delle dieci non ce l’abbiamo. C’era una leggera pioggerellina ma per solidarietà con Giovanni che aveva perso l’ombrello, non l’ho preso nemmeno io. Arrivati nei pressi del solito Berzelii Park, nonostante il socio non mi avesse voluto accompagnare, sono dovuto passare a mangiare un panino veloce al McDonald’s che visto che c’erano zero persone alla cassa (mai successo), è stato velocissimo.

Un giro per la città e poi, visto che avevamo i trasporti gratis, siamo scesi nella metro per andare verso Sodermalm, il quartiere giovane di Stoccolma, molto vivo di notte e ricco di locali (pub, discopub, discoteche, fast food). Forse per via della pioggia che c’era stata, oppure per essere stato lunedì, c’erano solo poche persone nella grande piazza (Medborgarplatsen) appena fuori dalla fermata della metro.

In effetti abbiamo visto molti locali e le informazioni che avevo erano senz’altro corrette ma credo che la vera movida si trovasse solamente nel weekend e non certo alla mezzanotte e mezza del lunedì.

Non ero sicurissimo sull’orario di chiusura della metro ma da qualche parte avevo sentito dire l’una (forse solo per qualche linea), fatto sta che a mezzanotte e quaranta l’abbiamo ripresa per tornare in hotel. All’una in camera e poco dopo le tre mi sono messo a letto. E’ incredibile il fatto per cui, più si rientra in camera presto, più si va a letto tardi (almeno per me). E’ inversamente proporzionale.



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Aggiornato: 26.09.12