Sabato 14 Agosto

Sveglia più o meno sulla falsa riga del giorno precedente (10:20) ma siamo usciti solamente poco prima delle 14 per incontrare i nostri amici. Prima tappa un ristorante di Podil (quartiere di Kiev molto popolare per la sua atmosfera particolare, molti bar, caffetterie e ristoranti) per poi dirigerci alla volta di Pirogovo dove siamo arrivati poco prima delle 16.

Pirogovo si trova a sud di Kiev, ben nascosto come la maggior parte luoghi interessanti in Ucraina. Quando il tempo è bello Pirogovo è probabilmente il miglior posto per rilassarsi, fare una passeggiata e godere della pace così vicina alla città. Si tratta di un museo a cielo aperto con vari tipi di case, chiese e mulini sia trasferiti che costruiti come originali, provenienti da diverse regioni d'Ucraina. La costruzione di Pirogovo iniziata solo nel 1969, ma il "look and feel" dei secoli 17 e 18 sono stati ricreati con successo. Dentro le case di solito ci sono negozi di souvenir, nelle chiese si possono vedere le icone, vecchi altari e altri oggetti religiosi.

Dopo aver girato un po per questo museo a cielo aperto ed essere morti dal caldo, alle 17 siamo ripartiti per andare a rinfrescarci in un laghetto fuori Kiev. Durante il tragitto si è verificato un episodio che mi ha fatto temere il peggio, ho detto: “qua finiamo in galera e buttano via le chiavi”.

Mentre percorrevamo la strada per tornare verso Kiev (a due corsie più quella d’emergenza per ogni senso di marcia), la nostra amica Tamila che era alla guida, non si è accorta di una pattuglia che ci stava intimando l’alt. Più che “non si è accorta”, possiamo dire che andava talmente veloce che li abbiamo visti dallo specchietto retrovisore. Manco a dirlo ci hanno inseguito con i lampeggianti e le sirene accesi e noi, come se niente fosse, abbiamo proseguito facendo gli indifferenti anche se sapevamo benissimo che ci stavano cercando.

Ad un certo punto c’è stato l’inevitabile stop dei poliziotti che nel frattempo ci avevano raggiunto. Scende Sacha ed inizia una lunga discussione. Tamila che era alla guida aveva anche dei problemi con dei documenti mancanti e stava cercando qualcosa su internet da mostrare ai poliziotti. La situazione era parecchio incasinata ma, dopo qualche minuto, torna Sacha e ci dice che possiamo andare. Io e Sandro eravamo piuttosto increduli, benché felici, di non aver provato le prigioni ucraine e quando abbiamo chiesto spiegazioni ci hanno detto che li funziona così: paghi e fai quello che ti pare.

Alle 18 arriviamo al lago, ma prima ci siamo fermati a comprare un bel cocomero da un ambulante lungo la strada. Il lago, situato a 25 km a sud di Kiev e chiamato Blue Lake, era molto più simile ad una nostra tipica spiaggia che a quel fiume marrone che è il Dnipro. Prima di tutto c'era la sabbia e non il pericolo di rompersi un piede con i sassi e poi c'erano lettini, ombrelloni ed addirittura la rete da beach volley. Era molto ben attrezzato quel posto ed anche molto frequentato.

La giornata era caldissima e dopo aver sofferto tutto il pomeriggio in quel parco assolato, senza una goccia d'acqua, non mi sembrava vero di avere un lettino, un cocomero e sopratutto una lago a mia disposizione! L'acqua, nettamente migliore di quella del fiume, era talmente invitante che quasi non uscivamo più.

Con il calare del sole, alle 20:30 decidiamo che è ora di andare via ed i nostri amici ci portano a cena in un bellissimo posto vicino al Blue Lake. Il ristorante era sulla strada ma aveva alle sue spalle una foresta di alberi altissimi ed i tavoli avevano una copertura ed un minimo di recinzione di legno che li facevano sembrava tante piccole casette. L'illuminazione bassa completava lo spettacolo di quel posto magnifico.

Finito di cenare, riprendiamo finalmente la strada di casa, dove arriviamo intorno alle 23. Giusto il tempo di una doccia e dopo nemmeno un'ora eravamo già in Kreshatik, pronti a fare serata. Per il sabato avevamo pensato alla discoteca Shooters e fermato un taxi ci siamo fatti accompagnare.

Superate le difficoltà iniziali all'ingresso, dove subito non ci volevano far entrare per non so quale motivo, alla fine abbiamo potuto accedere alla discoteca che non era particolarmente grande, anzi, direi piuttosto piccolina e per di più con una clientela piuttosto giovane. Nonostante non fosse stata la migliore discoteca di Kiev cambiare a quell'ora sarebbe stato un suicidio e così siamo rimasti fino alle 3:30.

Un quarto d'ora per arrivare all'appartamento e visto che mi sembrava presto, sono rimasto un paio d'ore al computer.



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Aggiornato: 23.03.11