Giovedì 19 Agosto

Essendo andati a letto ad un orario più che ragionevole, alle 9:30 siamo già svegli ed in tre quarti d’ora siamo fuori di casa per andare a completare la visita alle chiese, vicine all’appartamento, interrotta la mattina precedente a causa dell’acquazzone.

Giornata prevalentemente soleggiata con qualche nuova bianca che ci stava anche bene nelle foto e come prima tappa passiamo al monastero di San Michele, a qualche centinaia di metri da Santa Sofia, e perfettamente equidistante rispetto al nostro appartamento. Noi eravamo al centro, circondati dalle due chiese a monte e dalla piazza alla fine della discesa.

Entriamo nella grande (e bellissima) chiesa e dopo aver ammirato per l’ennesima volta (per Sandro era invece la prima) il suo interno, completamente affrescato con immagini sacre e zeppo di finiture dorate, siamo poi usciti dirigendoci nella piccola chiesa laterale dove avevamo molte persone. Arriviamo giusto in tempo per assistere alla benedizione impartita da un sacerdote che invece dei nostri classici aspersori, usava una cosa molto simile ad un pennello. Fatto sta che mi sono preso una gavettone di acqua santa che se funzionasse sarei indistruttibile almeno fino all’anno successivo.

Scendiamo nella via delle bancarelle, accanto al palazzo del ministero degli affari esteri, fino a raggiungere la vicina chiesa di Sant’Andrea e dopo una visita anche all’interno di quella, molto più piccola rispetto alle altre due, alle 11:30 torniamo in appartamento non prima di aver comprato qualche souvenir dalle numerose bancarelle presenti nella stradina fuori la chiesa.

Giusto il tempo di lasciare gli oggetti acquistati ed usciamo subito per andare, ancora una volta, a visitare chiese. Questa volta dobbiamo prendere la metro perché il complesso del Pecherska Lavra si trova lontano dal centro anche se, ricordo che una volta ci sono arrivato passeggiando (però ero in compagnia di un’amica).

Il Pecherska Lavra, rappresenta per gli ortodossi, quello che per noi è la basilica di San Pietro.

Da wikipedia: Il Pecerska Lavra, in ucraino: Києво-Печерська лавра, anche conosciuto come monastero delle grotte di Kiev, è un antico monastero, fondato nel 1051 dai monaci Antonio e Teodosio, sito sul monte Berestov non lontano dalla capitale. Diventato un luogo di culto sempre più importante nel medioevo ospita oggi la residenza del Metropolita di Kiev Volodymyr (Viktor Sabodan), la guida spirituale della Chiesa ortodossa ucraina.

Purtroppo, appena scesi dalla metro, Sandro riceve una telefonata e si deve assentare, così proseguo la visita da solo. Ero già stato in quel posto ma valeva la pena tornarci sia per la bellezza delle sue costruzioni che per quello che rappresenta, essendo il luogo di culto più importante della religione ortodossa. Giro in lungo e largo per tutto il complesso e noto almeno una cosa nuova che l’anno prima non c’era, una grande sfera fatta da centinaia di uova colorate di cui non capisco il significato.

Cercando qualcosa che non avessi ancora visto mi sono trovato all’interno di un cunicolo sotterraneo a cui si accedeva dall’interno di una chiesa per delle scale strette ed anguste su cui si aprivano ogni tanto come delle stanze in cui questi monaci, nel passato, si recavano per pregare. Non dico che ho sofferto di claustrofobia ma ci sono andato molto vicino essendo quei cunicoli bassi, stretti e soprattutto al buio. In quasi tutto il percorso il passaggio era per una sola persona e talmente basso che dovevo camminare abbassando la testa.

A volte la fila si fermava perché se uno rallentava gli altri non potevano certo passargli sopra e se vicino a te non c’era nessuno con una candela ti trovavi come un topo in trappola, in uno spazio angusto, con la testa piegata per non sbattere sopra, senza aria ne luce. Difficilmente tornerò in quelle grotte sotterranee.

Dopo aver camminato sufficientemente, alle 15:15 ho preso un taxi e me ne sono tornato verso il centro cercando nel frattempo di contattare Sandro perché la chiave di casa ce l’aveva lui. Aspettando che mi rispondesse sono passato anche al McDonald’s, in quanto affamato, ma ancora niente, il suo telefono non dava segni di vita. Finito di mangiare ho raggiunto l’appartamento ma non avendo le chiavi sono rimasto seduto sulle scale esterne inviando un sms di insulti a Sandro ed un altro alla padrona di casa per sapere se ci fosse la possibilità di avere un’altra chiave.

Dopo 35 lunghissimi minuti di attesa finalmente è comparso Sandro che ha provato a giustificarsi in qualche modo nonostante la sua posizione indifendibile. A quel punto ho fatto rientrare l’allarme chiavi che avevo mandato alla figlia di Svetlana (padrona di casa) anche perché mi aveva detto che prima del giorno seguente non era possibile avere una seconda chiave.

Dopo un piccolo riposino, verso le 19 siamo usciti per andare a vedere il palazzo del presidente e la vicina casa delle chimere che si trovavano appena sopra Kreshatik, molto vicini alla via principale della città. Sono rimasto colpito da entrambi, sia per la grandezza di uno che per la stranezza dell’altra. Il palazzo presidenziale era infatti gigantesco e probabilmente ridipinto da poco tanto era bianco e pulito ed avrà avuto centinaia di stanze/uffici al suo interno mentre la casa delle chimere con il suo tetto popolato da rinoceronti, rane, cervi e altri strani animali aveva un fascino tutto particolare.

La Casa delle Chimere, nota anche come Horodetsky House, è stata costruita nel 1903. E' stata la residenza ufficiale del presidente Victor Yushchenko dal 2005. È l'esempio più notevole di Art Nouveau in Ucraina, è stato progettata dall'architetto Vladyslav Horodetsky, spesso chiamato il Gaudí di Kiev. Horodetsky ha vissuto e lavorato in essa per dieci anni, tra il 1903 e il 1913. Le sue facciate sono in stile molto eclettico e contengono scene di caccia raffiguranti vari animali esotici, come Horodetsky era un cacciatore accanito.

Il pomeriggio è proseguito con qualche foto con la piazza sullo sfondo, un giro in Kreshatik e poi un violento acquazzone ci ha rispediti a casa.

Dopo un robusto cambio di vestiario alle 22:30 siamo usciti per “fare serata” e siamo andati a colpo sicuro verso l’Avalon ma forse era troppo presto e c’era ancora poca gente. A quel punto, preso un taxi, ci siamo fatto accompagnare al Patipa (ПаТиПа Киев Клуб) ma la clientela troppo giovane ci ha scoraggiato dall’entrare (il tassista ce l’aveva detto) e siamo tornati immediatamente all’Avalon.

Alle 23:45 siamo entrati nell’Avalon Entertainment Complex, che comprende, oltre alla discoteca anche un lounge bar, un ristorante ed un casinò. La clientela era abbastanza elegante e composta in buona parte da splendide signorine. Nel corso della serata, visto che le ragazze sembrava aspettassero solo quello, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con qualcuna ed abbiamo capito ben presto la presenza di tutte quelle ragazze. Almeno la metà erano lì per adescare qualche cliente ed offrire le loro prestazioni sessuali.

Le ragazze che all’inizio della serata erano sorridenti e disponibili, col passare del tempo, quando hanno capito che non eravamo interessati a pagare, iniziavano a non considerarci ed io mi divertivo nell’osservarle in azione, quando vedevano un probabile pollo. Gli giravano intorno e gli facevano le lastre per capire la sua posizione economica. Se vedevano un orologio d’oro oppure dei vestiti griffati o un bel portafogli gonfio si guardavano l’un l’altra con aria compiaciuta.

Siamo rimasti fino alle tre per poi prendere un taxi e tornare a casa.



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Aggiornato: 23.03.11