Sabato 7 Febbraio

Sveglia alle 10 e dopo una doccia veloce siamo usciti per andare a visitare la Sagrada Familia, fermandoci prima a fare colazione. Nonostante l'avessi vista nel 2007 ci sono voluto tornare perché non sapevo che si poteva salire a visitarla dall'alto.

Siamo arrivati verso le 11:45 e dopo aver pagato il biglietto d'ingresso (credo 11 euro) ci siamo trovati subito dentro al cantiere. A destra c'era la fila per l'ascensore ed essendo quella la nostra meta ci siamo messi subito in coda. Dopo quasi un'ora di attesa ed altri 2,5 euro di biglietto, siamo riusciti a prendere il benedetto ascensore. Non si arrivava mai e siamo saliti fino ad un'altezza tale che le persone a terra sembravano delle formiche.

Usciti dall'ascensore si proseguiva per un percorso guidato ed in certi passaggi non avevo soltanto paura ma proprio terrore! Nonostante le vertigini sono risucito anche a scattare qualche foto dall'alto. Foto puramente casuali visto che le ho fatte allungando un braccio, senza vedere cosa ci fosse.

Finito il tour del tetto siamo finalmente scesi al piano terra e non essendoci quasi niente da visitare siamo andati nel negozio di souvenir contribuendo a costruire un piccolo pezzo di chiesa anche noi.

Un breve cenno storico del Tempio della Sagrada Familia: venne iniziata nel 1882 ed un anno dopo Gaudì fu nominato direttore del progetto. Vi lavorò per oltre 40 anni, fino al 1926.

Ad oggi sono state costruiti 8 dei 12 campanili delle facciate, che superano i 100 metri e sono dedicati agli apostoli. Rimangono da costruire 4 campanili della Facciata della Gloria, la cupola centrale di 170 metri, la torre della Madonna (125 metri) e quelle dei 4 avangelisti.

Costruito ispirandosi al concetto del tempio espiatorio, è stato finanziato sin dall'inizio esclusivamente dalle offerte di privati e questa pratica è ancora vigente, grazie ai fedeli ed ai numerosissimi visitatori.

Usciti dalla chiesa ci siamo diretti verso la piazza e quindi sulla Rambla cercando un ristorante per pranzare. Avevo un buon ricordo de "La Xerionla", dal precedente viaggio e non posso che confermare. Abbiamo mangiato molto bene spendendo una cifra ragionevole. Se mai tornerò a Barcellona tornerò sicuramente in quel bel ristorante.

Alle 16 siamo usciti dal ristorante e con tutta la pigrizia del mondo e dopo aver preso anche freddo passeggiando siamo entrati ne "El Corte Inglés", un grandissimo centro commerciale che si trova in piazza Catalunya all'inizio della Rambla. Un classico shopping center di dimensioni esagerate, dove è possible trovare di tutto. Come qualità non era nemmeno l'uno percento degli Harrod's inglesi ma in qualche settore ho visto delle firme importanti.

Siamo rimasti nel centro commerciale per un paio d'ore dopodiché siamo tornati in ostello a riposare. Non so dire quanto avevamo camminato dalla mattina ma sicuramente un bel numero di chilometri e per fare una serata dignitosa dovevamo assolutamente fermarci.

Manco a dirlo, Simone si è addormentato immediatamente mentre io mi sono messo a scrivere le cartoline. Come potevo esimermi dal salutare gli amici e soprattutto prendere in giro Maurizio, bloccato all'aeroporto di Bologna?

Siamo usciti alle 21:30 e come prima cosa ci siamo fermati in un ristorantino visto nel pomeriggio, a due passi dall'ostello. Ristorantino una cippa! dietro una porta sfigatissima ci si sono presentate 4/5 sale tutte in fila ed abbiamo camminato per un po, fino a quando un cameriere ci ha trovato un posto libero. Il nome del ristorante era "Tasca I vins" e per la prima volta, alla mia quarta volta in Spagna, ho deciso di assaggiare la paella (di pesce).

L'aspetto era tutt'altro che invitante con il riso di un colore marrore strano ma devo dire che il sapore era accettabile. Bastava chiudere gli occhi e mandare giù senza guardare. Non sapevamo se fosse dipeso dal fatto che era sabato ma abbiamo notato che gli spagnoli cenano tardi: prima delle 22:30 il ristorante era semi deserto.

Terminato di mangiare, visto che eravamo difronte all'ostello, ho approfittato per andare a lavare i denti (con tutto il ferro che porto in bocca è sempre un problema) ed abbiamo avuto una bruttissima sorpresa: l'ascensore non funzionava. I sei piani per raggiungere la nostra camera ce li siamo dovuti fare tutti a piedi su quelle infinite scale strettissime.

Dopo 30 minuti (23:30) eravamo pronti per affrontare la serata e per non saper ne leggere ne scrivere, siamo andati nel posto con la più alta concentrazione di persone, la Rambla.

Visto che era freddo, per la prima volta ho detto di SI ad una di quelle persone che promuovono locali offrendo bevute gratis. Era una ragazza italiana molto simpatica che ci ha accompagnato in un bar gestito da italiani. C'era la musica ma mancavano le persone però era presto e probabilmente sarebbero arrivate.

He bevuto un cuba libre e ci siamo presi il "chupito" omaggio ma la cosa più importante è stata che dopo aver chiesto a mezza Barcellona, finalmente qualcuno ci ha saputo consigliare una discoteca. Alla mia domanda: c'è a Barcellona una discoteca con almeno 1000 persone? il ragazzo del bar ci ha risposto senza esitazione "si, il Razzmatazz!"

Preso un taxi, abbiamo fatto il nostro ingresso al "RAZ" poco dopo l'una. 15 euro per entrare e via dentro, dove ci si è presentata una sala tutta nera senza tavoli ne sedie, solo poche persone che ballavano in pista. Non sapevamo se fosse troppo presto oppure se avevamo sbagliato discoteca ma pian piano la gente cominciava ad arrivare.

Abbiamo fatto un giro per le varie sale, disposte su diversi piani ed in capannoni differenti e ci siamo resi conto di quanto grande fosse quel Razzmatazz, una cosa esagerata!

Nel frattempo la gente continuava ad affluire e le varie sale si stavano riempiendo. Alle 4, quando siamo usciti, c'era ancora gente in coda per entrare! Pur nel suo minimalismo e semplicità, la discoteca era molto bella ed aveva dei maxischermi nelle sale più grandi. La musica era diversa in ognuno dei 5 ambienti e dentro, ad un certo punto, c'era tutto il mondo.

Nonostante le migliaia di persone, non abbiamo visto nulla di particolarmente strano al RAZ, nessun eccesso o stravaganza particolare. La cosa più divertente è stata una ragazza che ballava con una colonna di cemento, forse credendo che fosse il suo partner.

Siamo usciti alle 4 e tra taxi ed ascensore rotto, ci siamo potuti mettere sotto le coperte solo alle 4:40.


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Aggiornato: 18.10.09