Domenica 10 Ottobre

La domenica, avendo fatto tardi la sera prima, si è dormito un po di più ma io sono comunque sempre il primo ad alzarmi. Alle 10:30 ero in piedi e dopo aver fatto la doccia, mentre aspettavo segni di vita da parte degli amici, mi sono messo a scrivere le cartoline. Alle 11:45 ho deciso che non potevo aspettare oltre e sono andato a fare colazione in un bar della piazza, proprio di fronte alla basilica di Santo Stefano.

Tornato all’appartamento a vedere se erano vivi, alle 12:30 siamo usciti tutti insieme per fare un giro, senza una destinazione precisa ma comunque sulle rive del Danubio. Consultando la mia mappa mi sono ricordato che in fondo a Váci Utca c’era il mercato coperto di Vásárcsarnok ed abbiamo deciso di arrivarci.

Purtroppo era domenica anche in Ungheria ed il mercato era chiuso, così siamo tornati indietro camminando tra le bancarelle della via turistica per eccellenza, Váci Utca. Arrivati al primo McDonald’s abbiamo fatto una sosta e, oltre a pranzare e riposarci, gli altri hanno sfruttato la wireless per tenersi in contatto con il mondo.

Riposati ma non troppo (Mattia non ce la faceva più a camminare), siamo andati a vedere la Sinagoga di via Dohány, che è considerata la più grande di Europa e comprende un cimitero ebraico e dei memoriali dell'olocausto. Possiede una capienza di 3.000 posti a sedere ed è lunga 75 metri per 27 di larghezza. E' stata edificata tra il 1854 e il 1859.

Nel giardino della Sinagoga, proprio sopra una ex fossa comune, c’è un monumento che ricorda gli ebrei uccisi dai nazisti nel 1944-45: è un albero di salice, chiamato Albero della vita, con foglie di metallo. Su ognuna di esse è inciso il nome di un martire.

E’ stato divertente, quando siamo entrati, vedere Stefano che non sapeva cosa fare con la Kippah che ci avevano dato all’ingresso e tutto pensava tranne che doveva metterla in testa. Dopo due secondi però, il personale all’ingresso gli ha fatto notare che non doveva metterla in tasca ma sulla zucca. Trattasi infatti di un copricapo usato correntemente dagli Ebrei osservanti maschi, all'interno dei luoghi di culto, in segno di rispetto verso Dio.

Alle 15:30 siamo usciti, abbiamo recuperato Mattia che ci aspettava fuori, e siamo tornati verso il centro. Dopo una breve sosta in appartamento ci siamo rimessi in marcia fino al Parlamento fermandoci per un po ad immortalare il bellissimo tramonto sul Danubio. Impossibile non fotografare Buda ed i suoi monumenti con un tramonto così stupendo.

Arrivati finalmente al Parlamento non abbiamo potuto far altro che girarci intorno, fare decine di foto al bellissimo palazzo e tornarcene indietro, visto che non ci poteva nemmeno avvicinare essendoci guardie armate.

Da Wikipedia: Il Parlamento di Budapest è il simbolo della città ungherese ed una delle mete turistiche più famose del paese. Si trova sulla sponda del Danubio dalla parte di Pest. Fu concepito nell'Ottocento per celebrare l'indipendenza degli ungheresi all'interno dell'impero Austro-Ungarico. Il palazzo venne eretto tra il 1885 ed il 1904 secondo i piani dell'architetto ungherese Imre Steindl (1839-1902). Attualmente si riunisce in questo palazzo l'Assemblea Nazionale di Ungheria e l'edificio è anche sede di una importante biblioteca, del capo del Governo e del Presidente della Repubblica.

Alle 19:30 eravamo di nuovo nei pressi della Basilica di Santo Stefano, dove avevamo l’appartamento, ed invece che andare a riposare e poi a mangiare, abbiamo invertito il programma cercando prima il ristorante. Sapevo già che la domenica sera non sarebbe stata molto movimentata e così era meglio stare in giro finché c’era gente.

Dopo due giorni di McDonald’s finalmente siamo andati in un ristorante come Dio comanda e nonostante fosse sbagliatissimo farlo all’estero, siamo andati in uno italiano. Trattasi del ristorante “La cucina della mamma”, situato a 50 metri dalla Basilica, dove abbiamo mangiato veramente bene.

Alle 20:45 finalmente il meritato riposo ma dopo un’ora già chiamavo gli altri per tornare in pista. Siamo in vacanza, non bisogna riposarsi!

Essendo a conoscenza di numerosi locali in quella zona, ci siamo incamminati per Andrássy Utca ed abbiamo preso via Nagymezo ma di gente in giro ce n’era veramente poca e per di più nessuna donna. L’unica donna che abbiamo incontrato era una certa Mariela, di origini rumene che faceva da promoter per un night club, il Broadway.

Parlando la ragazza italiano ci siamo fermati a scambiare quattro chiacchiere. Quando le ho detto di aver letto su internet che i night club di Budapest sono pericolosi perché nella quasi totalità dei casi una volta entrati ti addebitano bevute che fanno ragazze che nemmeno conosci e ti costringono a pagare conti di centinaia di euro, con la violenza, lei ha risposto di esserne a conoscenza e che per colpa di qualcuno ne va del buon nome di tutti gli altri che lavorano bene e che il loro locale non era nelle “black lists”.

Appena tornato a casa ho controllato su internet ed ho tirato un grosso sospiro di sollievo per non essere entrato nemmeno per un secondo in quel posto. In una scala da 1 a 10, il Broadway aveva un punteggio di 2 e c’erano molte testimonianze di gente letteralmente derubata.

Prima di mezzanotte si era già a “casa”, nemmeno fossimo delle cenerentole.


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Aggiornato: 24.04.11