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Wieliczka è una cittadina alla periferia est di Cracovia, dove si trova la miniera di sale più antica d’Europa (XIII secolo) patrimonio dell'Unesco. Le dimensioni sono enormi, circa 300 km di gallerie e 3000 caverne distribuiti su nove livelli, che arrivano a quasi 400 metri di profondità.
La miniera è tuttora in funzione e solo nella parte più vecchia, quella abbandonata si possono fare delle visite guidate.
La particolarità che la rende unica al mondo è l’interno, decorato con statue, bassorilievi, nicchie e cappelle scolpite nel sale. Compresi i pavimenti, i muri ed i lampadari.
Gli artisti sono gli stessi minatori i quali, a causa della pericolosità del loro mestiere, erano spinti ad una religiosità profonda che spesso si fondeva con la superstizione.
Lo dimostrano i numerosi racconti e personaggi misteriosi che ruotano attorno alla minieria. La sua stessa scoperta risale a una leggenda.
Si racconta che la principessa Kinga (Cunegonda), figlia del re d’Ungheria, vissuta nel dodicesimo secolo, divenne moglie di Boleslao il Timido, principe della provincia di Cracovia. La principessa, partendo dall’Ungheria, voleva portare in dote un regalo che avrebbe reso felici i nuovi sudditi. Sapendo che il nuovo regno era scarsamente dotato di sale, si fece lasciare dal padre un pozzo di sale nel quale, seguendo un’ispirazione divina, gettò il suo anello di fidanzamento. Mentre con la sua corte Kinga si avvicinava a Cracovia, ubbidendo ancora una volta a un’intuizione divina, diede ordine di scavare un pozzo proprio a Wieliczka: si imbatterono immediatamente nel sale, e nel primo cristallo che estrassero venne rinvenuto l’anello della principessa. Da allora Kinga divenne la patrona dei minatori polacchi, e a lei è dedicata la sala principale della miniera, dalle dimensioni impressionanti: alta 12 metri, lunga 55 e larga 18.
Alla fine del perso guidato è possibile anche mangiare in un ristorante interno alle miniere, dove sorge inoltre un museo sulla storia dello sfruttamento delle stesse e dove è possibile spedire lettere e cartoline su cui applicano un annullo particolare ed unico.
Tra gli illustri visitatori che nei secoli la miniera annovera, vi sono l’astronomo Niccolò Copernico (di cui c'è una statua), gli scrittori Goethe e Balzac, il compositore Chopin e da giugno 2005 anche io, Paolo e Pasquale.
La visita guidata alle miniere dura quasi 2 ore, si percorrono circa 2 chilometri e dovrebbe essere disponibile anche in italiano ma noi poliglotti ci siamo uniti ad una rigorosamente in inglese (e abbiamo capito il 10%). Si attraversano diverse caverne in cui si possono osservare sia le opere di sale, sia i macchinari utilizzati per estrarre il salgemma.
La cosa buffa? Se si vuol fotografare, bisogna pagare un extra. Loro ti danno un adesivo da attaccare ai vestiti che ti autorizza a scattare le foto o i video. Noi ovviamente lo abbiamo fatto senza permesso.
Una cosa che non dicono è che quelli più alti di 1 metro e 80 potrebbero avere dei problemi nei cunicoli e nelle strette scale di accesso. I minatori infatti sono notoriamente dei nani come i 7 amici di Biancaneve. Per finire dopo una fila interminabile, per uscire bisognava prendere l'ascensore. Se soffri di claustrofobia... muori! Ci hanno ammassato dentro una piccola gabbia metallica alta circa 190 cm (io sono 202) in un numero almeno doppio di quello che sarebbe stato opportuno e ciliegina sulla torta completamente al buio. Sono stati i 30 secondi più brutti della mia vita.
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