Venerdì 21 Agosto

La sveglia puntata alle 6:30 ma non riuscendo a dormire bene, prima delle 6 ero già sveglio. Nonostante l'orologio segnase solo le 5:56 avevo deciso di mandare un sms al nostro tassita di fiducia (Augusto) per chiedere un preventivo per farci portare a Zakopane, rinomata località turistica sui montri Tatra, al confine tra Polonia e Slovakia.

Nonostante l'orario assurdo mi risponde quasi subito e dopo un fitto scambio di sms ci accordiamo per 370 zloty (meno di 100 euro) e fisso l'appuntamento alle 8.

Facciamo colazione con comodo (rubando anche delle cose da altri piatti) ed all'orario stabilito Augusto ci segnala la sua presenza sotto l'ostello con un sms. Scendiamo e lo raggiungiamo alla macchina, la solita Audi A6, talmente pulita che ci si poteva mangiare sopra e siamo partiti alle 8:15 alla volta di Zakopane, che dista 110 km da Cracovia.

Lungo il tragitto, l'autista fa una piccola deviazione per mostrarci uno splendido paesino molto caratteristico, fatto di case in legno. Ci fermiamo nella bottega di un artista, ricavata in una stanza di una casa museo ed oltre ai suoi capolavori (stava incidendo una "ultima cena") abbiamo potuto ammirare anche la tipica abitazione dei "montanari" di qualche decina di anni fa. Sembrava una di quelle case dei film western.

Siamo ripartiti alle 10:15 e dopo un quarto d'ora ci siamo fermati a Krzeptòwki, piccolo paesino, a visitare il santuario della Nostra Signora di Fatima dove si può vedere il magnifico altare scolpito in legno, da falegnami locali, in occasione della visita di Giovanni Paolo II a Zakopane in 1997.

Alle 11 siamo arrivati a Zakopane che dista solo pochi chilometri da quel santuario.

Città della Polonia meridionale di circa 28.000 abitanti, Zakopane è chiamata la capitale invernale della Polonia e sorge nella parte sud dei Monti Tatra, catena montuosa che si trova tra la Polonia e la Slovacchia. Ha ospitato numerose competizioni internazionali (mondiali di sci nordico, di sci alpino, di biathlon), oltre a numerose gare di coppa del mondo di diversi sport invernali. Zakopane ha anche partecipato alla selezione della città organizzatrice dei XX Giochi olimpici invernali del 2006, senza successo.

Tutto questo ovviamente succede d'inverno perché d'estate, come era quel venerdì 21 di agosto, fa tanto caldo.

Dopo aver fatto un giro veloce tra le bancarelle, abbiamo fatto il biglietto per il trenino che portava sulla montagna. Non ricordo se (***) Zakopane è il nome del paese sotto o la località dove si poteva sciare, sopra il monte, ma al 90% le piste da sci sono a Butorowy Wierch.

Siamo saliti sopra la montagna ed abbiamo trovato centinaia e centinaia di persone che camminavano tra venditori di tutto, migliaia di bancarelle ed ovviamente chioschetti e veri e propri ristoranti che cuocevano in bella mostra bistecche, salsiccie e spiedini di tutte le forme e dimensioni. Con quelle lunghe camminate e l'aria di montagna, chi non si mangia un bisteccone?

Noi non siamo stati da meno e dopo un'ora di cammino in quella stradina infinita, ci siamo fermati a mangiare un pezzo di carne di cui l'odore, complice il vento, si sentiva a km di distanza. Sfamati e rilassati abbiamo continuato il nostro cammino.

Molte delle bancarelle vendevano prodotti tipici del luogo, quali abbigliamento, maglioni, cappelli e calzature invernali, nonché tappeti e coperte, fatti prevalentemente con lana pesante e molte uso di pelli e pellicce. Tutto il resto erano i classici souventir che avremmo potuto trovare in qualsiasi località turistica.

C'erano molti giochi o attività rivolte ai bambini che potevano andare dai più classici giri a cavallo, alle arrampicate sugli alberi o su pareti attrezzate, fino ad arrivare a modernissimi mezzi di trasporto a due ruote che sembravano quasi delle bighe romane, ma elettriche, in cui si saliva in piedi e non capisco come ci si potesse mantenere in equilibrio. Evidentemente era più semplice di quello che sembrava visto che alcuni dei bambini che giravano erano davvero molto piccoli.

La cosa più spettacolare era sicuramente il paesaggio e la vista che c'era da quell'altezza. Si vedeva mezza Polonia. Bellissime erano anche quelle case completamente in legno, in mezzo agli alberi ed alla vegetazione, che sembravano quasi dei luoghi incantati.

Alle 14 siamo scesi dal monte ed abbiamo girato un po per Zakopane. C'era talmente tanta folla che a tratti era difficile anche camminare ma le cose da vedere erano sostanzialmente le stesse che erano di sopra. Dopo aver acquistato qualche souvenir e preso un bel gelato, alle 15:30 abbiamo cercato Augusto (il tassista) per ritornare a Cracovia.

Dopo un paio di ore di macchina, siamo tornati in città. Eravamo stanchi morti sia per il caldo che per la lunga camminata in montagna ma invece che tornare subito a riposarci, siamo andati a fare un giro nel centro commerciale (Galeria Krakowska).

Il meritato riposo è arrivato alle 19 e giusto il tempo di appoggiarsi sul letto che era già ora di uscire di nuovo. Avevamo fissato la partenza alle 21:30 e puntualissimo Simone era sceso a chiamarmi (avevamo due stanze singole) per uscire a cena. Ristorante della sera il Rooster, in una via che dava sulla Piazza del Mercato.

Dopo cena, per la nostra ultima sera della vacanza, siamo andati prima nel locale dove facevano musica live insieme ad una nostra amica di Cracovia e poi, accompagnata all'autobus per tornare a casa, abbiamo proseguito per vari locali, entrando in tutti quelli che abbiamo trovato per strada che non facevano pagare l'ingresso.

Alle 2:30 dopo aver fatto tanto movimento ma senza nessun risultato, siamo tornati all'ostello dove stranamente la porta d'ingresso era chiusa e le luci spente. La signorina della reception infatti, non essendoci tanto via vai (praticamente dormivano già tutti tranne noi, credo), aveva chiuso tutto, spento le luci e si era messa a dormire sul divano. Quasi mi è dispiaciuto svegliarla ma non c'era altro modo per poter entrare.

A quel punto che l'avevamo svegliata ho pensato di rimanere un po a navigare su internet ed invitarla ripetutamente ad andare a dormire in camera mia mentre io facevo la guardia alla postazione. Non c'è stato nulla da fare, non si fidava. Si trattava di Anna, una bellissima ragazza ventiseienne alta almeno un metro e ottanta, manager dell'ostello.

Alle 4, dopo averla infastidita in tutti i modi possibili e dopo aver giocato tutti i jolly a mia disposizione, l'ho lasciata in pace e sono andato a dormire. Il giorno seguente sarebbe stato un po impegnativo, con il viaggio di ritorno che ci aspettava.


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Aggiornato: 05.05.10