Giovedì 11 Agosto

E' arrivato il giorno di lasciare Varsavia e trasferirci a Wroclaw, ultima tappa della nostra vacanza, con due fermate intermedie: il santuario di Jasna Góra a Częstochowa ed il campo di concentramento di Auschwitz. Lasciamo l'hotel poco prima delle 9:30, Gianluca come sempre alla guida, e partiamo baciati dal sole con sporadiche nuvole bianche che ci accompagnano.

Arriviamo a mezzogiorno esatto al santuario della Madonna Nera quando non c'erano ancora tantissime persone, ma quasi tutte quelle che c'erano erano in fila per vedere l'icona della Madonna.

Da Wikipedia: Il santuario di Częstochowa è uno dei più importanti centri di culto cattolico della Polonia. Ogni anno vi giungono oltre quattro milioni di pellegrini. A Jasna Góra (lat. Clarus Mons, ita. Monte Chiaro) è conservata l'icona della Madonna di Częstochowa, così cara al popolo polacco da meritare a Częstochowa il titolo di "Capitale della Corona di Polonia". Fondato da Luigi I d'Ungheria e dal suo collaboratore di corte Ladislao di Opole, il santuario è curato da sempre dall'ordine ungherese dei Paolini. Da allora i re polacchi hanno sempre indirizzato a Jasna Góra una grande venerazione. Il principe Ladislao Jagiello fu fondatore della chiesa. I re, ad incoronazione avvenuta, erano soliti recarvisi per rendere omaggio alla Madonna Nera.

Folla permettendo, si può accedere al monastero liberamente. All'esterno vi è un grosso e comodo parcheggio nel caso ci si rechi in auto come noi. All'interno l'attrazione principale è la famosa Madonna Nera. La cosa curiosa è che il dipinto viene scoperto a alle 6 ed alle 13.30 e ricoperto alle 12 e alle 21.20, quindi in caso di visita tenete presente questo aspetto. Niente miracoli, nessuna apparizione, il tutto ruota attorno al dipinto che risale al 1400 e che da secoli è un simbolo della spiritualità e della nazione polacca. Molto bella e ricca la basilica, bella la Cappella della Madonna con tutti gli ex voto appesi alle pareti. Ci sono anche un paio di sale museali che vale la pena di visitare. Piacevole il giro sugli spalti delle mura che circondano il Santuario, con una sottostante monumentale Via Crucis. Tutto attorno un gran proliferare di merchandising, ma va notato che tutti i servizi (parcheggi, visite ai diversi musei) sono gratuiti, ad offerta libera.

Quando ripartiamo, poco dopo le 13:30, la gente che stava arrivando era veramente tantissima, un fiume di persone, che rendeva quasi difficile uscire dal santuario. Partiamo quindi alla volta di Auschwitz, distante un centinaio di chilometri da Częstochowa, dove, dopo una pausa per il pranzo lungo il tragitto, arriviamo verso le 16.

Purtroppo però, causa la grande affluenza di persone, all'ufficio informazioni/biglietteria troviamo affisso un cartello con su scritto: "no more entry passes available for today" ed anche parlandoci, cercando di spiegare che siamo partiti appositamente dall'Italia, non c'è possibilità di entrare. La fila in effetti è incredibilmente lunga ma dato che all'interno del campo i visitatori si possono spargere ovunque, secondo me potevano far entrare tutti insieme. Per me comunque non è un grosso problema perché sono stato 2/3 volte all'interno.

Rimaniamo circa una mezz'oretta, cercando eventualmente il modo di intrufolarci ma chiaramente ciò non è possibile e dopo aver dato un'occhiata al negozio di souvenir, quando mancano 10 minuti alle 17, decidiamo di andarcene a Birkenau, distante meno di 10 minuti in auto. L'ingresso al campo di sterminio Auschwitz II è gratuito e gli spazi sono immensi, per cui entriamo subito e senza perdite di tempo.

Da Wikipedia: Il campo di sterminio di Birkenau (Auschwitz II) fu uno dei tre campi principali che formavano il complesso concentrazionario situato nelle vicinanze di Auschwitz (in polacco: Oświęcim). Facevano parte del complesso, oltre al campo di Birkenau e quello principale di Auschwitz (Auschwitz I), anche il campo di lavoro di Monowitz (Auschwitz III), situato a Monowitz, ed altri 45 sottocampi costruiti durante l'occupazione nazista della Polonia.

La maggior parte della baracche sono state ricostruite, dato che erano state completamente distrutte dai tedeschi che non volevano lasciare traccia di quanto avevano fatto. Alcune parti dei due campi sono state volutamente conservate come nel 1945. E' una escursione che mi sento di consigliare a chiunque ma preparatevi perché c'è molto da camminare, soprattutto a Birkenau. Si tratta sostanzialmente di un immenso campo dove ci sono queste baracche che contenevano i prigionieri e in fondo un monumento dove si svolgono tutte le celebrazioni. Al nostro arrivo al monumento, troviamo in effetti una piccola folla e qualcuno che parlava al microfono, al quale si alternavano dei canti. Erano tutte persone di religione ebraica ma non so da dove provenissero. Non restiamo molto, dato che ad Auschwitz II non c'è molto da vedere, per cui poco dopo torniamo alla macchina, fermandoci a fare qualche foto con la costruzione all'ingresso, attraversata dai tristemente famosi binari.

Ci rimettiamo in marcia alle 18:15 per arrivare al nostro ostello di Wroclaw (Wroclov Hostel - Wąska 5, Śródmieście) poco prima della 21:30 e data l'ora tarda, sbrigate le formalità e preso possesso della nostra camera, usciamo quasi subito per recarci in centro città, che fortunatamente era vicino e raggiungibile facilmente a piedi.

Arriviamo alla Piazza del Mercato, dove, come tradizione, non si può non trovare un bellissimo edificio del municipio (Wrocławski Ratusz) e passeggiando in una piccola piazzetta laterale (Plac Solny), vediamo delle strane luci con una folla intorno. Andiamo a vedere di cosa si tratta e scopriamo essere una rappresentazione teatrale che a noi ignoranti, non colpisce particolarmente. Non possiamo nemmeno dare la colpa alla lingua, dato che di parlato ce n'è ben poco, basandosi essenzialmente su una musica funerea e figuranti che si alternano in scena con dei movimenti incomprensibili. Fatto sta che approfittiamo di un bar li vicino per andare a mangiare qualcosa e quando usciamo proseguiamo il giro per il centro storico. Di persone ce ne sono veramente poche e quelle poche solamente nelle piazze, motivo per cui decidiamo di ritirarci e ripartire freschi e riposati la mattina seguente. Poco dopo mezzanotte siamo già in camera.



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Aggiornato: 24.10.18