Martedì 19 Agosto

Sveglia alle 10:15 e come tutte le mattine, il solito rituale: un’ora ad aspettare il Conte (Andrea). Visto che il giorno precedente avevamo trovato un bel posto per fare colazione, siamo andati a colpo sicuro nel centro commerciale vicino l'ostello e per la prima volta nella vacanza ci siamo presi un cappuccino ed una fetta di torta che sembravano italiani.

Mi sono dovuto impegnare parecchio per tirare fuori dal centro commerciale Andrea e Lorenzo e ci sono riuscito solo verso le 13. Dopo i negozi, siamo andati a vedere la chiesa di San Peter, con la sua torre altissima da cui si vedeva tutta Riga. Non so se è più alta quella torre o il grattacielo dell'hotel Latvija ma in entrambi i casi il panorama era mozzafiato. Purtroppo c'era un po di fila e durante l'attesa i due dementi che erano con me, con tutto il casino che hanno fatto, mi hanno fatto vergognare di essere con loro. Dico solo che uno dei due ha addirittura bestemmiato dentro la chiesa. Idioti a parte, lo spettacolo che si vedeva dalla torre era davvero unico.

Alle tre e mezza la fame cominciava a farsi sentire e dovevamo scegliere se importurnare ragazze fino a notte o fare una pausa per mangiare. Abbiamo mangiato. Ci siamo presi il solito panino (McChicken) da McDonald’s e poi subito fuori a disturbare le ragazze di Riga e provincia. Sembra che le "righensi" non aspettino altro, che strana sensazione.

La serata è preseguita con Kristine e la sorella che, dopo qualche giro di Mojito in un bar, ci ha portato a fare un giro sul fiume, con una di quelle barche per turisti. Un'ora di navigazione durante il tramonto, uno spettacolo stupendo e tutto per noi visto che sulla barca non c'era nessun altro.

Finito il giro in barca, alle 21:30, era ora di cenare ed abbiamo cercato un ristorante che casualmente era vicino ad un centro massaggi. Uno di noi aveva l'indirizzo di questa ambigua attività commerciale e cercando la via siamo arrivati in questo ristorante, per puro caso.

Il suo nome (Pomodoro) lasciava capire che aveva qualcosa di italiano ma non ci aspettavamo una tale italianità! Tutto buonissimo, dalla pizza alla pasta, che nemmeno da noi è così ed anche l'acua minerale era italiana. Fino a quà ci poteva anche stare, nulla di particolarmente speciale ma ad un certo punto c'è stata anche una "carrambata". Mentre mangiavamo ci è sembrato si aver sentito pronunciare la parola "Civitanova". Io e Andrea ci guardiamo incuriositi e decidiamo di chiedere ad alta voce: "qualcuno ha detto Civitanova?" CARRAMBA CHE SORPRESA!!! C’erano tre persone proprio della nostra città! Ci siamo raccontati un po delle nostre avventure in vacanza dandoci appuntamento a Civitanova una volta tornati dalla vacanza.

La serata è proseguita con un giro in centro insieme alle amiche (Kristine e la sorella) e quando sono andate a dormire, dopo l'una, non c’erano più molti locali aperti. Siamo entrati nell'unico con un po di gente e... mi sono fidanzato!!! (top secret).

Usciti da quel bar abbiamo trovato ad attenderci una pioggia che non dava scampo. Abbiamo atteso inutilmente che finisse ma alla fine ci siamo dovuti rassegnare e ci siamo messi a correre. A metà del percorso, l'idiota decide di fermarsi sotto un porticato ed inizia a spogliarsi. Io e Lorenzo l'abbiamo guardato incuriositi togliersi la maglia e la camicia e nemmeno il tempo di chiedere: "che cavolo fai?" che si era già "tuffato" sotto una grondaia rotta a fare la doccia con l’acqua piovana. Se non gli prende una polmonite morirà sicuramente di scabbia.

Verso le 5 siamo tornati in ostello e quello scemo scopre di aver perso il portafogli. Dall’euforia e demenza che lo ha contraddistino fino a quel momento, si trasforma di colpo in una persona seria e responsabile che pensa anche ai problemi del mondo: come tornare a casa senza documenti?

Per fortuna, dopo aver cercato, senza trovarlo, in tutto l’ostello, si ricorda che poteva averlo lasciato in cucina. In cucina però non c'era nessuno e solo quando sono tornati i ragazzi che erano precedentemente li con lui ha scoperto che era realmente così e gliel'hanno fatto riavere. Un grosso sospiro di sollievo e tutti a dormire. Io, visto che alle 5 mi sembrava presto, mi sono messo a scrivere qualche cartolina ed ho fatto le 6:20.


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Aggiornato: 09.09.09