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Terzo giorno (Sabato 11 Agosto)
Solita sveglia alle 8:30 e solita colazione alle 9. Si torna in camera, si prendono le valigie e si riparte per il centro di Copenhagen alla ricerca di una camera per passare la notte. Alle 10.45 avevamo sistemato la macchina nel nostro, ormai abituale, parcheggio sotterraneo e ci siamo diretti all'Information Point.
Dopo aver fatto molta fila finalmente è il nostro turno e, nonostante il mio inglese approssimativo, riusciamo anche stavolta a trovare una camera per la notte. La gentilissima signorina del IP ci da il foglio della prenotazione con su scritto l'indirizzo e noi, guidati da Marco Ranzani (Tomtom), partiamo a piedi alla volta della sistemazione. Ci aveva detto che erano 10/15 minuti a piedi.
Il Ranzani non ci aveva mai tradito ed in effetti non lo ha fatto nemmeno quella volta ma sbagliandomi a dare la via abbiamo camminato per 3 km nella direzione opposta a dove dovevamo andare. Dramma! Arrivati alla presunta destinazione non trovavamo il numero civico e dopo aver chiesto ad una passante, ci siamo resi conto della situazione. Eravamo completamente fuori strada.
Approfittiamo della signora e ci facciamo indirizzare al più vicino mezzo pubblico che ci riporti in centro. Paghiamo un biglietto salatissimo della metropolitana ed alle 13:45 eravamo di nuovo a Copenhagen. Una volta ripresa la retta via, con 10 minuti eravamo davvero alla nostra sistemazione per la notte: una graziosa casetta con il tetto più inclinato che abbia mai visto.
Sbrighiamo le formalità e ripartiamo quasi subito per il centro dove, sotto al parcheggio, avevamo la macchina con molta roba da mangiare. Pranzo al sacco nel sotterraneo e subito fuori a cercare la famosa Sirenetta. Siamo nella sua città e non l'andiamo a vedere? (a pensarci bene, chi se ne frega!)
Alle 14:45 ci rimettiamo in movimento e ritorniamo nella via principale, quella dei negozi e delle bancarelle, dove c'è una quantità di gente spropositata. Entriamo in diversi posti in cerca di souvenir dato che sia io che Gianluca avevamo degli impegni verso qualche familiare (che palle!) e proprio in uno di questi facciamo un incontro che ha dell'incredibile. Sentiamo due persone che parlano italiano e fin quà niente di strano. Questi però parlavo con uno spiccato accento marchigiano ed allora decido di chiederne la provenienza.
La prendono un po alla larga dicendo che sono del centro, poi proseguono dicendo che sono delle Marche, cotinuano con la provincia di Macerata, arrivano a Civitanova Marche ed alla fine, CARRAMBA, sono del quartire San Marone. Praticamente a metà strada tra casa mia e quella di Gianluca! Erano in Danimarca con il camper ed avevano come meta Capo Nord.
Dopo una lunga camminata, attraversato tutto il centro, arriviamo finalmente al punto in cui partivano i battelli per il giro dei canali. C'era quello con la guida italiana che voleva una cifra e quello in Inglese e tedesco che voleva meno della metà. Oviamente abbiamo preso quello in tedesco, tanto noi si doveva principalmente guardare e poi era anche un modo per provare a comprendere un po di inglese.
Il cielo non era molto rassicurante e pensare di fare un giro con una imbarcazione scoperta, per 45 minuti, un po ci preoccupava. Quando si è trattato di partire però, abbiamo deciso di rischiare, forse potevamo anche non prendere la pioggia. In fondo alla barca c'era un simpatico signore che puzzava di birra lontano un km che ci rallegrava la navigazione. Finchè si trattava di urla e rutti, tutto nella norma ma ad un certo punto, dopo aver bevuto chissà quante birra, si alza, si gira e si mette a pisciare.
Lo guardiamo un po perplessi ma non vediamo zampillare nessun liquido giallo paglierino così abbiamo pensato che forse ci stavamo sbagliando. Ad un certo punto si gira e mostra ai presenti un bicchiere pieno di qualcosa color birra ma che non era birra e lo versa nel canale. Tutta la scena era stata seguita oltre che da noi a bordo anche da alcuni ragazzi d'avanti ad un bar lungo il percorso che l'avevano accompagnata con cori di incitamento.
Chiuso il siparietto dell'ubriacone piscione il problema pioggia si era fatto piutosto serio tanto che l'iniziale "light-rain" si era trasformata in pioggia vera e propria, all'inizio, e diluvio poco più tardi ed ovviamente non avevamo nessun ombrello o impermeabile che ci potesse riparare. Non ho mai preso tanta pioggia nemmeno da quindicenne quando si girava con la vespa estate ed inverno. Tanta ma tanta acqua! Per fortuna nel momento in cui siamo passati vicino alla sirenetta il tempo è stato clemente e ci ha permesso almeno di scattarle una foto.
Alle 18:45 riusciamo a tornare sulla terra ferma e dopo una lunga camminata (ancora sotto la pioggia) torniamo finalmente all'auto. Lungo la strada del ritorno la seconda carrambata della giornata: in una strada del centro di Copenhagen mi era sembrato di vedere passeggiare una mia amica. La cosa mi sembrava molto strana ma decisi di chiamarla per sapere se fosse proprio lei. Non ha risposto. Chiamo una nostra amica comune e mi dice che forse è all'estero per lavoro, così le mando un sms e sveliamo il mistero. Era Cecilia che, per la settimana della moda di Copenhagen, era su per lavoro con la Fornarina. Incredibile!!!
Le chiedo se ci potevamo vedere in serata ma la stronzetta ha fatto la preziosa e mi ha detto che era a cena con i colleghi di lavoro. Le odio quando fanno così!
Alle 19:30 siamo tornati in camera, ci siamo asciugati, abbiamo mangiato (ancora panini) e ci siamo buttati un po sopra il letto. Dopo un paio di ore ci siamo rimessi in moto ed abbiamo fatto un giro in centro senza trovare un locale che ci attirasse particolarmete. Gira che ti rigira, all'una abbiamo deciso di andare a letto.
Le foto del giorno
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