Mercoledì 18 Agosto

Sveglia alle otto e mezza con una graditissima sorpresa, habemus pioggia! Finalmente piove!! Fatto che disturberebbe la vacanza di chiunque, per noi invece è stata la manna dal cielo perché fino al giorno prima la temperatura si aggirava sui 40 gradi.

Alle 9:30 usciamo per visitare uno dei monumenti più famosi ed anche più vicini al nostro appartamento, la cattedrale di Santa Sofia. Purtroppo non ho una documentazione fotografica dell’interno perché c’erano dai mastini come guardiani ed eravamo sempre sotto controllo. Non si riusciva nemmeno a mettere mano alla fotocamera che già avevamo un guardiano alle spalle. In effetti era anche semplice controllarci perché eravamo gli unici visitatori e c’erano una decina di signore a fare da custodi della chiesa.

Dopo un’oretta, finita la visita di Santa Sofia, usciamo per andare nell’altra chiesa famosa, il monastero di San Michele ma abbiamo dovuto modificare subito i nostri programmi perché un violento acquazzone ha reso la cosa impossibile ed anzi, è stato anche difficile tornare in appartamento nonostante fossimo molto vicini. Comunue sia, meglio un temporale che 40 gradi all’ombra!

Rimaniamo in casa un paio d’ore, aspettando che il tempo migliori e all’una finalmente abbiamo via libera, avendo smesso di piovere. Non avevamo programmi particolari e siamo scesi verso Kreshatik per una semplice passeggiata, visitando alcuni negozi, in particolare Zara e Terranova che sono caratteristici ucraini.. ahahah.

Dopo un pasto veloce da Puzata Hata (sempre li) ed un “pit stop” in appartamento, siamo andati a cercare un negozio di vini perché Sandro, dovendo andare a cena con Sacha e Tamila, voleva fare bella figura con del buon vino italiano. Conoscevamo il nome del negozio e la fermata della metropolitana (Klovs'ka station) e credevamo fosse più difficile da trovare, invece era proprio vicino alla metro, nulla di più semplice.

Quelli che hanno dato il nome al negozio non hanno fatto un grande sforzo di fantasia, avendolo chiamato semplicemente “Good Wine” ma sicuramente si sono impegnati per allestirlo in quel modo fantastico. C’erano infatti delle intere corsie di vini italiani divisi per regione ed era possibile trovare pasta delle migliori marche (Barilla, Divella, De Cecco..), salumi, sottaceti, cioccolatini, oli d’oliva e un bancone di formaggi che non ho mai visto in nessun negozio italiano. Fuori dal negozio, chissà perché, erano parcheggiate diverse Porsche, Bmw e Mercedes.

Trovato il nostro vino, siamo ritornati in centro e dopo un giro per il corso principale, alle 19 siamo tornati a casa. Sandro aveva la cena con i suoi amici mentre io, non avendo programmi particolari, alle 20 sono passato al McDonald’s ed ho girato un po per la città (con un amica). Rimasto solo che erano le 23:30, mi stavo dirigendo dal Maidan verso il pub vicino all’appartamento ed ho scorto da lontano una sagoma che si avvicinava. La piazza era praticamente deserta e finché non ho visto che era un poliziotto ero un po preoccupato. Quando invece l’ho riconosciuto ero MOLTO preoccupato perché la polizia ucraina è notoriamente composta da una banda di estorsori.

Memore anche dell’episodio accaduto a due amici, nel dicembre scorso, sapevo già a cosa sarei andato incontro ossia la richiesta di denaro per poter uscire indenne da una problema inventato al momento. Ai miei amici avevano inventato un problema nell’aver attraversato la strada senza usare le strisce pedonali (o il sottopassaggio, non ricordo) alle 3 di notte quando Kiev era deserta. Cerco di cambiare strada (dall’estremità della piazza semicircolare, partivano infatti diverse strade ad arco) ma il poliziotto aumenta l’andatura e ad un certo punto non posso più sfuggirgli se non tornando indietro ma a quel punto mi avrebbe inseguito. Mi ferma e mi chiede i documenti.

Non avendo dietro il passaporto ma solo la carta d’identità, ero consapevole che non l’avrei scampata ma quando ha iniziato a dire cose incomprensibili ho preso il telefono ed ho chiamato Sandro che era ancora dai suoi amici ucraini. Sandro mi passa Sacha ed io passo a mia volta il telefono al poliziotto ed i due cominciano a parlare animatamente per qualche istante. Alla fine della conversazione il gentile poliziotto mi ridà il telefono e mi dice che posso andare. Quando ci si trova all’estero è importantissimo conoscere qualcuno del luogo. Chi trova un amico trova un tesoro, mai proverbio più azzeccato!

Poco prima di mezzanotte raggiungo finalmente il pub e dopo una birra al bancone me ne vado a dormire. E’ più corretto dire che torno in appartamento perché prima di dormire c’è il solito aggiornamento dall’Italia e dal mondo (internet) che mi tieni sveglio per ancora un paio d’ore.



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Aggiornato: 23.03.11