Bratislava 2

Sabato 18 ottobre 2014

Per la giornata della visita a Vienna, ci siamo svegliati prestissimo. Io che dovevo radermi ho messo la sveglia alle 7 mentre Simone, che era in camera con me, l’ho chiamato mezz’ora dopo (e se non l’avessi chiamato, probabilmente starebbe ancora a Bratislava).

Seguendo il prezioso consiglio di un’amica, per andare alla stazione chiamo un taxi tramite l’applicazione “Hopin” e dopo pochi minuti ce lo abbiamo sotto l’hotel ad aspettarci, il prezzo a km era già stabilito e non c’era possibilità di essere truffati. Meraviglia!

Alle 8:10 siamo alla stazione e con il treno in partenza dopo mezz’ora, abbiamo il tempo di fare una bella colazione seduti.

Prezzo del biglietto 13 euro e alle 8:45 in punto partiamo per arrivare nella capitale austriaca dopo un’ora e cinque minuti esatti.

Dopo un piacevole viaggio in treno tra la campagna slovacca, alle 9:50 arriviamo alla nuovissima, grandissima, bellissima Wien Hauptbahnhof, la stazione centrale di Vienna. Leggo da Wikipedia, nel momento in cui sto scrivendo questa pagina, le seguenti parole: The Hauptbahnhof was officially opened by President Heinz Fischer 10 October 2014. Avete capito?? La stazione è stata inaugurata ufficialmente, la settimana precedente al nostro arrivo. Grazie Vienna per l’accoglienza.

Come tutte le grandi stazioni che si rispettino, anche questa è collegata alla città tramite la metropolitana. Prezzo del biglietto 2,20 euro e sbuchiamo in pieno centro, alla fermata di Stephanplatz, centro e cuore di Vienna. Da qui si diramano vie piene di negozi e localini dove assaggiare dolci tra cui la famosissima Sacher), fare aperitivi e shopping nei lussuosi negozi come Rolex, Luis Vuitton, Prada etc.

Ma la perla che impreziosisce questa piazza, è la meravigliosa Stephansdom, la Cattedrale di Santo Stefano. Prendo in prestito le parole di “R0by0503” di Cento, nei commenti di Tripadvisor, per descrivere questo capolavoro: Il duomo di Santo Stefano è la cattedrale più importante di Vienna ed è uno dei simboli della città, i viennesi lo chiamano “Steffl” dal termine che indica la guglia medievale del campanile, uno dei più alti del mondo, visibile da quasi ogni punto della città.

Fu realizzata una chiesa di pianta romanica. Rimangono il Portale dei Giganti e le Torri dei Pagani. Successivamente assunse una conformazione gotica. Ulteriori aggiunte vennero effettuate dagli Asburgo.

Le torri sono chiamate “dei pagani” perché si ergono sul luogo in cui nell’antichità sorgeva un tempio pagano. Sul lato sinistro vi è invece la Porta dei Cantori, ingresso un tempo riservato ai fedeli di sesso maschile. La torre nord ospita nella cupola la Pummerin, la grande e pesante campana ottenuta dalla fusione di 100 palle di cannone sparate dai turchi contro le mura viennesi durante l’assedio della città.

Il tetto maiolicato è rivestito da ben 250.000 tegole smaltate che formano lo stemma dell’aquila degli Asburgo; Da esso si affacciano i tradizionali doccioni. L’altare maggiore barocco in marmo che al centro ospita un grande dipinto che presenta il martirio di Santo Stefano, patrono della cattedrale. A lato dell’altare c’è la tomba in marmo rosso dell’imperatore Federico III. Dall’altro lato si trova, invece, l’altare di Wiener Neustadt, commissionato dall’imperatore Federico III. Numerose nella cattedrale sono le statue e le icone di Cristo e della Madonna associate a leggende popolari.

Dopo il quasi obbligatorio servizio fotografico alla bellissima cattedrale, non sapendo di preciso dove andare, seguiamo la folla che ci porta sulla Kärntner Straße, quella per intenderci dove c’è uno dei due negozi in città della Swarovski e che alla fine sbuca al Wiener Staatsoper, il più celebre teatro di Vienna.

Da Wikipedia: Inaugurato nel 1869 come Opera di Corte (Wiener Hofoper), il Wiener Staatsoper è anche uno degli edifici principali della città, detto “Erste Haus am Ring” (La prima casa sulla Ringstraße). Nel 1920 con la caduta della Monarchia asburgica e la nascita della Prima repubblica austriaca assunse l’attuale denominazione. Tra i membri della sua orchestra vengono scelti gli elementi per la prestigiosa Wiener Philharmoniker.

Uno dei commenti di Tripadvisor (ilgrigio45 di Crema), catalogato tra gli “eccellenti”, lo recensisce in questo modo: L’imponente edificio in stile neorinascimentale dello Staatsoper é stato il primo di una serie di edifici monumentali del ring viennese di cui costituisce un punto di riferimento. Inaugurato nel 1869 (con il Don Giovanni di Mozart) è stato quasi completamente distrutto da un bombardamento nel 1945. Si salvarono la facciata a portico e loggia, il vastissimo e bellissimo foyer, con magnifici affreschi e lo scenografico scalone centrale. Fu ricostruito e riaperto nel 1955 con il Fidelio di Beethoven.

Era ed è tutt’ora uno dei teatri lirici più famosi del mondo. Tra i suoi direttori si annoverano Gustav Mahler, Richard Strauss, Karl Bohm e Herbert von Karajan. Vengono ogni anno prodotti una cinquantina di opere e una decina di balletti con circa 300 spettacoli, quasi uno ogni sera considerando il rallentamento nel periodo estivo. La sala può contenere in platea, nei palchi e nelle gallerie fino a 2200 spettatori. Si trovano anche posti in piedi a prezzi molto modesti (3-4 euro) ma occorre fare la fila lo stesso giorno dello spettacolo, sono però in ottima posizione e ci si può appoggiare a una balaustra durante lo spettacolo. Una serata all’Opera è sicuramente una tappa quasi obbligata per coloro che visitano la città e amano la musica classica.

Noi che dovevamo visitare la città in poche ore, lo abbiamo ovviamente visto solo dall’esterno.

Siamo arrivati nel frattempo alle 11:30, la giornata era splendida, con un bel sole ed una temperatura gradevole che se non fossimo andati di fretta, avremmo potuto anche fare un bel picnic in uno dei tanti spazi verdi della città.

Proseguendo il nostro cammino, incontriamo il Palazzo Hofburg che è stato il centro del potere austriaco per più di sei secoli, insieme al più periferico e meno antico Castello di Schönbrunn.

Da Wikipedia/Tripadvisor: E’ stato costruito senza un progetto di base e tutta la stratificazione di costruzioni in periodi diversi ha portato ad una sovrapposizione di stili architettonici. La facciata principale della Hofburg dà sulla Josefsplatz, dove si erge la statua di Giuseppe II. L’edificio ospita la Biblioteca Nazionale, fondata dagli Asburgo, che è la più grande biblioteca in Austria, con sale enormi, vari mappamondi e scale alte per salire sulle immense librerie, piena di dipinti e affreschi, illuminata magicamente. Manoscritti, libri rari e papiri si possono ammirare all’interno di tavoli con vetri.

Guardando il complesso dalla Josefsplatz, la parte sinistra è costituita dalla Chiesa di Sant’Agostino (Augustinerkirche), in stile gotico, dove sono conservati i cuori degli Asburgo e dove si può ammirare il monumento funebre a Maria Cristina di Antonio Canova e dall’Albertina (edificio in parte adibito a museo) che ospita una vasta collezione di stampe, acquerelli, disegni e fotografie. La parte destra è costituita dalla Stallburg (castello del XV secolo utilizzato come residenza imperiale), dove i sovrani addestravano cavalli di Lipizza e dove tenevano gli esercizi equestri.

Il vasto parco che si estende dietro i palazzi fu realizzato dopo che Napoleone Bonaparte, durante l’occupazione di Vienna, fece abbattere le mura della città. Il parco è arricchito dalle statue di Francesco I e di Mozart e da un complesso di serre realizzato nei primi del Novecento in Art Nouveau (Jugendstil). Il cortile interno è invece occupato dalla Heldenplatz (Piazza degli Eroi), su cui si affaccia l’ala più recente della Neue Burg, edificio architettonicamente pregevoli e comprende il museo degli strumenti musicali antichi, il museo dei reperti archeologici di Efeso in Turchia ma soprattutto il museo delle armi e delle armature del 15 secolo che ha dei pezzi di inestimabile valore storico.

Al centro dei due cerchi che formano la piazza sono poste le statue del principe Eugenio di Savoia e dell’arciduca Carlo.

Negli edifici più interni della Hofburg si possono visitare gli appartamenti di Stato e la collezione di tesori imperiali. Gli appartamenti conservati sono quelli appartenuti all’imperatore Francesco Giuseppe e a sua moglie, Elisabetta di Baviera che divenne celebre con il nome di principessa Sissi, grazie alla trilogia di film diretti negli anni cinquanta da Ernst Marischka. Gli appartamenti di Sissi sono quelli che attirano maggiormente l’attenzione dei visitatori per il fascino che regna attorno a questa figura controversa e al tempo stesso fondamentale per il patto austro-ungarico.

C’è addirittura il “Sissi Ticket” (25,50 euro) con cui si possono vedere gli appartamenti imperiali, il museo di Sissi ed il museo delle argenterie di corte, infinite, con servizi di piatti, bicchieri e tavole preparate con ineguagliabile e raffinata eleganza. Meravigliosi anche gli abiti, i gioelli, persino la riproduzione del treno in cui viaggiava.

Continuiamo il nostro cammino all’interno dell’immenso complesso dell’Hofburg, passando vicino alle serre ed uscendo sulla Augustinerstraße. Giriamo intorno all’Albertina e giungiamo alla Josefsplatz. Il tempo di fare qualche foto a tutta quella meraviglia e continuando a camminare passiamo davanti alla Stallburg che, come lascia intendere il nome, si tratta di stalle (le stalle reali).

Sbuchiamo quindi nella Michaelerplatz, la deliziosa piazza ovale antistante il palazzo imperiale di Hofburg dove entriamo, senza renderci conto che stavamo girando intorno sempre allo stesso, meraviglioso ed immenso complesso.

Facciamo una pausa “panino e birra” quando sono le 12:30 per poi ripartire quasi subito, passando per la Scuola di Equitazione Spagnola (Spanische Hofreitschule), tradizionale scuola di equitazione per cavalli lipizzani e giungendo quindi nella Heldenplatz (Piazza degli Eroi), che funge da collegamento tra l’Hofburg, il Comune e il parlamento.

Dopo aver inconsapevolmente fatto tutto il giro, siamo sbucati una decina di metri avanti rispetto a dove eravamo entrati e ci troviamo nei pressi del parlamento, situato lungo la Ringstrasse, una delle più famose strade della capitale austriaca.

Da “cosavederenelmondo.com”: L’edificio, di circa 13500 metri, è stato costruito in stile neoclassico greco, in onore dell’antica Grecia, considerata la culla della democrazia. L’aspetto sfarzoso del palazzo è dovuto al pronao da tempio greco ben in evidenza davanti alla facciata, che ricorda quella dello Zappeion ad Atene.

Il colonnato di ordine corinzio, che si trova in posizione rialzata rispetto alla Ringstraße, si raggiunge tramite due imponenti rampe di scale, proprio su modello dei templi greci. Al di sopra del portico, possiamo ammirare alcune quadrighe e soprattutto il timpano, al cui centro è rappresentato l’imperatore Francesco Giuseppe che consegna la costituzione del 1861 in cui fu concessa l’istituzione del parlamento.

Internamente al grande complesso si trovano le sale in cui si riuniscono i parlamentari, gli appartamenti di Stato splendidamente decorati e le sale conferenza. Di fronte alla parlamento si si erge la fontana di Pallade Atena, la Athenebrunnen dedicata ad Atena, Dea della sapienza, alta cinque metri e costruita tra il 1809 e il 1902 su progetto dell’architetto Carl Kundmann. Si sperava così che la dea potesse infondere saggezza nel parlamento. Al di sotto della statua giacciano le divinità rappresentanti i principali quattro fiumi dell’Austria Cisleithania: il Danubio (la donna nuda a destra), l’Inn (l’uomo barbuto alla sua sinistra), l’Elba e la Moldava (dietro).

Al di sopra, invece, troviamo due figure femminili sedute, rappresentanti il potere legislativo e quello amministrativo.

Lo stile neogreco del Parlamento è il completamento dell’insieme di neostili che si trovano lungo la zona della Ringstraße, strada piena di riferimenti alle architetture di varie epoche storiche.

I lavori della costruzione iniziarono il 2 settembre 1874 su progetto dell’architetto Theophil Hansen. Nel 1883 i lavori furono ultimati e il 4 dicembre dello stesso anno ci fu la prima riunione del Parlamento della parte austriaca dell’impero Austro-Ungarico, la Cisleithania.

Passiamo solamente davanti al Parlamento, senza addentrarci o cercare qualche possibilità di visitarlo e troviamo subito dopo un’altra bellissima opera d’arte, anzi due. Da un lato della strada c’era il Burgtheater (teatro di corte), il teatro nazionale austriaco, uno dei più importanti teatri tedeschi del mondo e dall’altro il Wiener Rathaus, il nuovo municipio di Vienna, uno degli esempi di architettura neogotica più noti in Europa centrale.

Nella piazza antistante il municipio (Rathausplatz) era allestito il tendone di quello che sembrava un circo e c’era anche un chioschetto con i tavoli all’aperto presi d’assalto da una miriade di turisti. Ho letto che in inverno in quella piazza viene allestita una pista di pattinaggio su ghiaccio e che di sera, l’illuminazione del palazzo lo renda ancora più spettacolare di quello che sembra di giorno. Di fronte al palazzo c’è anche un bellissimo parco, dove abbiamo fatto una breve pausa per riprendere un po’ di forze dopo quell’estenuante camminata fatta fino a quel momento.

Ci alziamo a fatica dalla panchina quando sono le due di pomeriggio ed attraversando il parco, scorgiamo oltre la vegetazione due altissime torri, quelle della Votivkirche (in italiano: chiesa votiva), uno dei più importanti luoghi di culto cattolici di Vienna.

Circondata, manco a dirlo, dall’ennesimo parco (il Sigmund Freud Park), la cattedrale in stile neogotico venne eretta nel giro di una ventina di anni (1853-1879) secondo i piani di Heinrich von Ferstel. La sua costruzione è legata ad un attentato da parte di un indipendentista ungherese ai danni dell’Imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria. Dopo il fallimento dell’attentato, sarebbe stato deciso un ex voto come espressione del ringraziamento di Ferdinando Massimiliano d’Austria. Le sue altissime torri misurano la bellezza di 99 metri e sono molto simili a quelle ben più imponenti del Duomo di Colonia (157 metri).

Nel tragitto per tornare alla Stephanplatz, passiamo davanti al palazzo della Borsa (Wiener Börse AG), una delle più antiche borse valori del mondo fondata nel 1771 e di seguito, poco distante, la chiesa di Maria am Gestade si trova incastrata tra i palazzi del centro storico. Questa bellissima chiesa gotica, una delle più antiche di Vienna, spunta tra le case e svetta con una guglia che arriva a 56 metri, molto bella dall’esterno anche se è difficile trovare una posizione comoda da cui fotografarla.

L’interno, che questa volta abbiamo visitato, è molto luminoso, merito anche delle alte e colorate vetrate. La chiesa fu per un lungo periodo abbandonata e trasformata anche in magazzino e stalla dalle truppe napoleoniche. Particolare è la sua alta e stretta facciata, con il campanile poligonale a sette piani e pare schiacciata dagli edifici che negli anni le sono stati costruiti attorno. Stretta fuori ma stretta, ovviamente anche dentro, dove entrava non più di una fila di panche.

Chiudiamo il giro alle 16:30, quando siamo ritornati alla Stephanplatz ed avendo il treno alle 18:20, abbiamo impiegato il tempo a disposizione visitando il monumento più importante della piazza, nonché di Vienna, la chiesa di Santo Stefano (Stephansdom) di cui ho scritto in precedenza.

Quando mancano pochi minuti alle 17 decidiamo di prendere la metro per tornare in stazione ed anticipare il nostro ritorno a Bratislava. Arriviamo alla Wien Hauptbahnhof alle 17:15 e dopo una breve corsetta, riusciamo per un pelo a prendere il treno delle 17:20 che a differenza dell’Italia, da queste parti sono precisi negli orari.

Scendiamo alla stazione di Bratislava cinque minuti prima delle 19 e se avessi trovato del wifi in giro per la città, avrei sicuramente chiamato un taxi ma visto che di rete non ne ho trovata da nessuna parte, non potendo utilizzare l’applicazione per i taxi e non volendoci far derubare dall’ennesimo tassista di merda, prendiamo la decisione di tornare a piedi ed arriviamo in hotel alle 19:30.

Nonostante la giornata intensa, lascio poco tempo per riposare agli amici ed alle 21:30 li chiamo a raccolta per uscire a mangiare. Il solito quarto d’ora dei ritardatari ed alle 21:45 usciamo dal Mamaison Residence Sulekova in cerca di un ristorante.

La sera precedente ci siamo trovati benissimo al pub ma per la serata del sabato abbiamo preferito un locale italiano che era giusto una decina di metri prima del Ventúrska Klubovňa, il ristorante Assisi. Non abbiamo preso dei piatti particolarmente elaborati, anche perché i prezzi erano più italiani che slovacchi, ma non abbiamo mangiato male. Ovviamente, personale a parte, all’interno c’erano solo turisti italiani.

Usciamo alle 23:15 in cerca di divertimento e ci passiamo i pochi locali presenti nel centro storico. Partiamo da quello cubano (casa del havana) che sembrava il più affollato, dove ho dovuto cercare di resistere a quella musica di m. Siamo quindi entrati in quello di fronte perché abbiamo pensato che fosse strano che non si vedeva nessuno e forse avrebbero dovuto esserci delle sale interne. Invece no, era proprio così deserto quel club.

Mi è piaciuto invece il Barrock dove c’era un duo che suonava dal vivo e tanta gente ad ascoltarli e non era nemmeno male il Music Bar Priatelia, con una clientela a prima vista migliore degli altri.

Una decina di minuti dopo le due eravamo in hotel ma io, tra una cosa e l’altra, sono riuscito ad andare a letto alle quattro.

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