Copenhagen 1

Giovedì 1 maggio 2014

Siamo arrivati finalmente al giorno della partenza, giovedì primo maggio, festa dei lavoratori. Alle 4:30 arriva Claudio a casa mia, insieme andiamo a prendere Lina e tutti e tre raggiungiamo Antonio nei pressi dell’autostrada. Alle 4:45 si parte, alla volta di Ciampino.

Si arriva al Low Cost Parking in poco meno di tre ore, in perfetto orario con il volo che avrebbe dovuto essere alle 10:05. Sbrighiamo le formalità, lascio l’auto nell’immenso parcheggio ed alle 8 in punto partiamo con la navetta per il Giovan Battista Pastine, l’aeroporto di Ciampino, dove arriviamo in appena cinque minuti.

Nessun problema particolare con i controlli personali se non la solita fila onnipresente per arrivarci ed alle 10:30 si parte, con un discreto ritardo sull’orario ufficiale. Tocchiamo terra alle 12:45 ed una volta scesi andiamo subito a ritirare l’auto al desk della Hertz.

Dopo averne sentite tante e subite alcune, riguardo le truffe dei noleggiatori, prima di partire fotografo la macchina da ogni lato, tettino compreso e alle 13:20 ci mettiamo in movimento. Ci sono da fare circa 270 chilometri.

Il panorama stradale è il classico del nord Europa, con immense distese pianeggianti ricoperte quasi interamente da prati e boschi con ogni tanto qualche fattoria o delle mucche al pascolo. E’ una meraviglia guidare immersi nel verde.

Una decina di minuti dopo la partenza, visto che avremmo dovuto impiegare circa 3 ore, riflettiamo se sia il caso di cercare un ristorante. La risposta è chiaramente affermativa e non ricordo come abbiamo fatto ma, in mezzo al nulla, siamo riusciti a trovare il Vingsted Hotel & Konferencecenter, dove si svolgeva una riunione degli agenti della Lego che come tutti sappiamo, ha sede proprio a Billund.

Mettiamo qualcosa sotto i denti e fermata la fame, ripartiamo decisi alla volta di Copenhagen, dove arriviamo poco dopo le 17.

Sbrighiamo le formalità alla reception, ci danno le tessere per entrare e finalmente saliamo in camera. Chiamarla così magari è un po’ troppo, diciamo pure che se l’hotel si chiama Cabinn, un motivo ci sarà. Credo sia stata la camera più piccola che abbia mai visto in tutti i miei viaggi, dalla Scandinavia a Malta, dal Portogallo alla Russia e allo stesso tempo, una delle più costose.

Ci diamo una sistemata veloce ed alle 18 usciamo a fare un giro in centro, ovviamente in metro visto che a Copenhagen andare in auto è una tragedia, sia per il traffico che per i parcheggi costosissimi (credo 4 euro all’ora in centro). L’hotel dista circa 7 km dal centro che con la metro sono 5/6 fermate, più o meno 10 minuti. La fermata non è lontana ma nemmeno vicinissima, diciamo che una decina di minuti c’è da camminare.

Arrivati alla metro, abbiamo avuto grossi problemi nel fare i biglietti. Non si sapeva quale tipologia di biglietto scegliere e sopratutto il modo per pagare, visto che la carta di credito inserita sembrava non funzionare. Abbiamo perso parecchio tempo davanti a quella dannata macchinetta poi mi è venuta l’idea di provarne un’altra, senza nessun motivo logico ma mi sono allontanato e sono andato da un’altra parte.

Casualmente passava un ragazzo a cui ho chiesto aiuto e questo mi ha spiegato tutto il sistema dei trasporti danesi e mi ha guidato nel fare il biglietto. Alla fine era una sciocchezza. Sciocchezza che però mi ha scioccato, quando ho visto il prezzo: il biglietto più economico, quello di un’ora, per le zone 1-2, costava la bellezza di 24 corone che in euro fanno 3,40. Cribbio!

Quando mancavano pochi minuti alle 19, siamo finalmente arrivati in centro ed abbiamo scelto come prima cosa da vedere, il monumento nazionale danese, simbolo di Copenhagen: la sirenetta.

La prima cosa che abbiamo incontrato, appena usciti dalla metro è stato il pittoresco canale di Nyhavn, tra i posti più affascinanti e caratteristici di Copenaghen. La zona del vecchio porto della città, da sempre rifugio di marinai e scrittori, compreso Andersen che qui abitò per circa venti anni (ai civici 20, 67 e 18). Porto commerciale attivo fino al 1950, oggi “il Porto Nuovo” (è curioso ma il nome del Porto Vecchio è proprio Porto Nuovo) è il quartiere a più alta frequentazione turistica di Copenaghen. Se vogliamo dare una versione meno poetica, possiamo dire: Nyhavn, l’antico porto di Copenhagen, un tempo quartiere di marinai e puttane, oggi quartiere chic e pieno di locali alla moda.

Siamo passati poi davanti alla Chiesa di Frederiks meglio nota come Marmorkirken (Chiesa marmorea) con la sua cupola imponente che ricorda San Pietro a Roma e a poca distanza c’era anche il Palazzo di Amalienborg, residenza ufficiale dei Reali danesi. Arriviamo quindi al canale, dove si affaccia il palazzo reale e dall’altro lato vediamo la futuristica Opera House.

Nel nostro cammino verso la Sirenetta incontriamo quindi l’arca di Noè, un’enorme nave che non so bene cosa contenesse, se roba di cultura oppure semplicemente gastronomia ed infine la St. Alban’s Church (Sankt Alban Kirke), una bella chiesa in stile inglese (infatti è inglese), immersa in un paesaggio meraviglioso.

Alle 20:20 ci siamo, dopo esserle passato vicino in barca, sotto la pioggia, nel lontano 2007, finalmente ho la possibilità di vederla da vicino questa sirenetta. E’ facile dire “è solo una piccola statua sopra uno scoglio” ma questa rappresenta il simbolo di una città, universalmente noto, con tutto il fascino della storia e del mito ad essa legati.

Davanti a noi abbiamo trovato una piccola folla di turisti, con parecchi occhi a mandorla, per cui farsi due foto è stata un’impresa titanica ma alla fine ci siamo riusciti e subito dopo siamo tornati in centro per cenare. Io ho optato per il McDonald’s vicino alla metro di Kongens Nytorv e gli altri mi hanno seguito.

Usciti dal fast food alle 22, dato che era il primo giorno ed avevamo tutta la stanchezza del viaggio, siamo saliti in metro e siamo tornati in hotel. Abbiamo preso pieno possesso della cabina, cercando di sistemare alla meno peggio le nostre cose in quello spazio angusto e pochi minuti dopo la mezzanotte sono andato a dormire.

Foto