Sabato 6 agosto 2016
Abbiamo dormito sfruttando fino all’ultimo minuto disponibile, in base all’orario di check-out e dopo quattro ore di sonno, alle 10 ci siamo svegliati. Alle 11 in punto lasciamo l’hotel (le 25 euro peggio spese della mia vita), facciamo una colazione volante in un supermercato Lidl lungo il tragitto e alle 13 siamo al Palazzo di Sanssouci.
Paghiamo la bellezza di 19 euro a testa ed iniziamo la visita di questo grandioso palazzo, il cui nome deriva dal francese “sans souci” (senza preoccupazioni), che si trova nella parte orientale dell’omonimo parco ed è uno dei più famosi castelli di Potsdam, capitale del Brandeburgo.
Da Wikipedia: Fra il 1745 e il 1747 Federico II il Grande, re di Prussia, fece erigere una piccola residenza estiva in stile rococò, sulla base di schizzi da lui stesso disegnati. Il progetto fu affidato all’architetto Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff. Nel 1841 l’edificio fu ampliato con l’aggiunta di due ali laterali per volere di Federico Guglielmo IV, i cui abbozzi furono trasformati in progetto dall’architetto Ludwig Persius. Nel 1990 i castelli e i giardini del parco di Sanssouci sono stati inclusi dall’UNESCO nella lista dei patrimoni dell’umanità. Secondo la descrizione fatta dalla Commissione tedesca per l’UNESCO, “il castello e il parco di Sanssouci, spesso indicati come la Versailles prussiana, sono una sintesi delle tendenze artistiche del XVIII secolo nelle città e presso le corti europee. L’insieme è un eccezionale esempio di creazione architettonica e organizzazione del paesaggio sullo sfondo intellettuale dell’idea monarchica di Stato”. La collocazione del palazzo di Sanssouci su una collina coltivata a vigneto riflette un ideale di armonia fra l’uomo e la natura, in un paesaggio ordinato dall’intervento umano. Il palazzo, nel mezzo della natura, con l’ampia vista sulla campagna circostante, era il luogo nel quale Federico II intendeva risiedere “senza preoccupazioni”, coltivando i suoi interessi personali e artistici. Non si trattava dunque di un edificio destinato alla corte e all’esercizio delle funzioni di governo, quanto invece di un vero e proprio rifugio privato del re e dei suoi ospiti più intimi.
Dopo il castello di Sanssouci, abbiamo visitati anche lo spettacolare Palazzo Neues, una delle bellezze della città. Situato alla fine del parco del castello, questo palazzo era stato fatto costruire da Federico il Grande perché il castello non era abbastanza grande da ricevere tutti gli ospiti. La maggior parte delle persone va a Potsdam, guarda il palazzo di Sanssouci e torna indietro. Sbagliato! Perdersi il Neues è un vero peccato. Se si ha voglia e tempo di camminare si può attraversare l’intero parco da Sanssouci e raggiungere il Neues, altrimenti si prende il bus 695 e si scende esattamente davanti alla biglietteria del Palazzo (anche qui, come a Sanssouci, bisogna andare alla biglietteria e prenotare la visita di ingresso), c’è una piccola caffetteria e il negozio di souvenir (da visitare mentre si attende il turno di entrata). Uscendo dalla biglietteria ci si incammina verso il Palazzo che si trova di fronte all’università di Potsdam, attraversando il parco. L’audioguida è compresa nel prezzo e ovviamente consiglio di prenderla per seguirne la spiegazione di stanza in stanza. Noi abbiamo preso il biglietto cumulativo che comprende più palazzi (19€ intero, 14€ ridotto) altrimenti mi pare che il costo sia di 12€. La visita a questo palazzo merita solo per la stanza a forma di grotta. Imperdibile!
Poco prima delle 18 riprendiamo l’auto e ci mettiamo in cammino per Poznań, dove, a differenza del giorno precedente, arriviamo senza nessun problema di traffico, quando mancano una decina di minuti alle 21. Contattiamo la responsabile, che viveva di fronte e dopo aver preso possesso della nostra camera, usciamo quasi subito per recarci in centro città, dove arriviamo alle 21:45.
Una volta in centro, data la fame e l’orario, la prima cosa che abbiamo fatto è stata cercare un ristorante e dopo aver mangiato tre belle pizze, abbiamo fatto una passeggiata tra gli splendidi palazzi, monumenti, ma soprattutto le centinaia di persone del centro storico, con i tavoli esterni di bar e ristoranti della piazza, tutti molto affollati.
Stary Rynek è il fiore all’occhiello di una città un po’ sottovalutata e poco conosciuta ma che merita una visita. Tutte le città polacche si assomigliano (tranne Danzica e Cracovia, per ovvi motivi) nella piazza del vecchio mercato. La piazza di Poznan, impreziosita anche dalla presenza di una nota università e dai suoi studenti, ha qualcosa in più, un tono più leggero, da città di cultura. La piazza, principale luogo del centro storico, si fa notare subito per il municipio in stile rinascimentale, progettato da un architetto italiano, che si staglia al centro e le case che la circondano, colorate ed allineante, perfettamente conservate, per offrire una visione d’insieme davvero piacevole. Consigliato vederla sia di giorno sia di notte dove le luci risaltano ancora di più i palazzi. Appena fuori dalla piazza, la chiesa francescana, vicino al castello (troppo recente per essere interessante), merita una visita per i due altari barocchi davvero splendidi.
Verso l’una torniamo nella nostra sistemazione, l’affittacamere Villavida, dove, mentre gli altri si sono messi a dormire immediatamente, io invece, dopo due giorni d’astinenza, ho perso più di due ore al computer.