Venerdì 12 Agosto 2016
La sveglia alle otto e un quarto e verso le nove usciamo a visitare Wroclaw con la luce del sole, dopo la passeggiata veloce della sera precedente. Iniziamo, tanto per cambiare, con un edificio religioso: la Chiesa di Nostra Signora sulla Sabbia (Kościół Najświętszej Marii Panny na Piasku). Si tratta di una chiesa cattolica che si trova su un’isoletta dell’Oder, subito fuori il centro della città vero e proprio, tutta presa dai suoi edifici monasteriali annessi e rappresenta uno dei migliori e più antichi esempi dell’architettura gotica del Paese.
Da Breslaviamo.it: L’edificio originario fu costruito nel XII secolo. Si trattava di una basilica in stile romanico che non sopravvisse neanche 100 anni. Successivamente la Chiesa, ricostruita tra il 1334 e il 1425, assunse l’aspetto attuale. Con il tempo i sovrani aggiunsero diverse cappelle, ossia quelle di San Giovanni Nepomuceno, di Sant’Antonio, di San Simone e Giuda, della Sacra Famiglia, di Santa Croce. L’ultima cappella ad essere realizzata fu quella di San Sebastiano, in cui attualmente si celebrano le Sante Messe per i non udenti. È una delle più grandi chiese gotiche a Breslavia con le sue sette campate e le tre navate. Vanta una lunghezza di 78 m, una larghezza di 25 m e un altezza che va dai 23 m a fino 41 m nel punto più alto. Dispone di due torri, di cui una mai completata. All’interno sono presenti un’abside poligonale e pochi resti sopravvissuti all’incendio che la colpì nel 1945. Lo sguardo del visitatore è attratto da una bellissima fonte battesimale del XV secolo, con otto bassorilievi che raffigurano le scene di vita di Gesù, di Maria e di Sant’Edvige. Della originaria costruzione romanica rimane il timpano sopra l’ingresso alla sacrestia, realizzato nel 1175. Sotto i pilastri si trovano numerosi altari lignei gotici, trasportati qui dalle numerose chiese della Slesia andate distrutte.
Rimaniamo all’interno solo per pochi minuti e una volta usciti, percorriamo il caratteristico ponte in ferro Most Tumski (Ponte della Cattedrale) e troviamo dall’altra parte due chiese vicinissime, la collegiata della Santa Croce e San Bartolomeo (Kolegiata Świętego Krzyża i Świętego Bartłomiej), comunemente detta “Santa Croce” e la Cattedrale di San Giovanni Battista (Archikatedra Świętego Jana Chrzciciela).
Da Breslaviamo.it: La Chiesa di Santa Croce è uno dei più bei monumenti gotici della Slesia. Fondata dal principe Enrico IV il Probo, venne usata come una chiesa destinata alla sepoltura e a corte. Attualmente si sviluppa su due livelli, con pianta a croce latina. E’ una chiesa a sala, cioè presenta navate laterali di uguale altezza rispetto a quella centrale. Dispone di due torri, una delle quali alta 69 metri, sormontata da una guglia. Il fondatore della chiesa fu sepolto qui alla sua morte, nel rispetto della sua volontà, tuttavia le sue spoglie, per volere dei nazisti, furono successivamente riesumate e andarono perse. La chiesa realizzata in mattoni presenta due livelli, quello inferiore consacrato a San Bartolomeo, quello superiore a Santa Croce. La chiesa inferiore ha una storia turbolenta. E’ stata più volte oggetto di furti, trasformata in magazzino, in stalla e in rifugio per i cittadini. All’esterno della chiesa, sulla piazza si può ammirare la bellissima statua di San Giovanni Nepomuceno, realizzata in stile barocco nel 1732 da un bravissimo artista, J.J. Urbanski. Accanto alla Chiesa di Santa Croce si trova un edificio barocco. Si tratta di un vecchio orfanotrofio destinato ai giovani nobili, attualmente sede di un Centro pastorale. L’Orphanotropheum, costruito tra il 1702 e il 1715 e distrutto durante la guerra, è stato interamente ricostruito. Qui sorge anche una piccola chiesa gotica dedicata ai santi Pietro e Paolo, anche essa ricostruita dopo la seconda guerra mondiale.
Da Paesionline.it: La Cattedrale di San Giovanni Battista è il più importante edificio di culto cattolico della città, e rappresenta la chiesa madre dell’Arcidiocesi di Breslavia. La sua costruzione corre lungo tre secoli, dal 1244, con la posa delle prime pietre sui resti di edifici preesistenti, fino al 1419, quando vennero completate alcune aggiunte alla struttura. L’edificio della cattedrale è di impostazione stilistica gotica, con alcune caratterizzazioni dell’architettura gotica, come è bene evidenziato dalla facciata, nella quale sono incuneati i due altissimi campanili gemelli, che dominano il panorama cittadino. L’interno, per contro, è prevalentemente di gusto barocco, e conserva opere e lavorazioni di artisti italiani, come ad esempio Giacomo Scianzi, e fiamminghi, come Johann Bernhard Fischer von Eriach.
Per modica cifra di 5 zloty a testa, decidiamo di salire anche sulla torre della Cattedrale. Fortunatamente c’è l’ascensore (ed una parte da fare a piedi) e una volta che arriviamo sulla sommità, godiamo di un meraviglioso panorama a 360 gradi su tutta la città che vista dall’alto sembra ancora più bella, con il fiume che scorre a due passi, i colori pastello delle case e tanto verde, con l’orto botanico proprio sulla riva dell’Oder.
Alle 10:30 scendiamo dalla torre, usciamo dalla cattedrale e raggiungiamo il Panorama di Racławice, il particolare edificio circolare che contiene un enorme dipinto panoramico, raffigurante la famosa omonima Battaglia. Dato che le visite sono contingentate e c’è parecchia folla, prenotiamo il nostro ingresso per le 14:30, il primo orario disponibile e continuiamo il nostro giro per la città.
Dato che con il biglietto del Panorama di Racławice (30 zloty) è compreso anche l’ingresso al National Museum (Muzeum Narodowe we Wrocławiu), distante un centinaio di metri, approfittiamo per andarlo a visitare.
Il principale museo di Breslavia è ospitato in un bellissimo palazzo in stile neoclassico olandese e contiene una ricca collezione di opere d’arte slesiane e polacche, anche antiche e persino qualche quadro di Tintoretto, Canaletto e Velazquez. Non ci sono pannelli di sala che spiegano l’organizzazione museale, ma solo le didascalie delle opere. Dispone di un punto ristoro molto accogliente e luminoso e di una bella libreria al piano terra.
Non rimaniamo moltissimo nel museo e una volta usciti andiamo a cercare un ufficio postale per pagare la multa per divieto di sosta presa a Varsavia e lo troviamo proprio in un angolo della Piazza del Mercato, dove l’impiegata, oltre ad essere molto carina, è anche così gentile da compilarci il lungo bollettino. Passiamo dalle poste al McDonald’s, dove mangiamo e ci riposiamo per una mezz’ora per poi rimetterci in movimento all’una e mezza. Giriamo ancora per il centro storico e scopriamo poco distante, in Plac Solny, l’allestimento di un mercatino di prodotti tipici italiani da parte di un’associazione di commercianti italiani presenti da queste parti.
Nel frattempo è arrivata l’ora del nostro ingresso al Panorama di Racławice. Facciamo un percorso circolare in salita e sbuchiamo al centro dell’interno dell’enorme stanzone che su tutto il perimetro circolare espone l’enorme dipinto panoramico che raffigura la celebre battaglia di Raclawice (1794), in cui un gruppo di insorti polacchi guidati da Tadeusz Kosciuszko sconfisse i russi.
L’opera è stata realizzata a Leopoli, allora in territorio polacco, tra il 1893 e il 1894, in occasione del centenario dell’Insurrezione di Kosciuszko. Lavorarono al dipinto diversi artisti: Tadeusz Popiel, Theodore Axentowicz, Vladimir Tetmajer, Ludwik Boller, Zygmunt Rozwadowski, Włodzimierz Tetmajer, Wincenty Wodzinowski e Michał Sozański diretti da Jan Styka e Wojciech Kossak. Finita in 9 mesi l’opera divenne subito una delle attrazioni principali della città di Leopoli. Il dipinto è sopravvissuto alla seconda guerra mondiale anche perché è stato accuratamente nascosto, avvolto in un rotolo, all’interno di un monastero di Frati bernardini a Leopoli,. Dopo il conflitto bellico, grazie agli sforzi delle autorità polacche, il dipinto è stato portato in Polonia.
Giunto in Polonia il dipinto divenne oggetto di un tentativo di restauro che tuttavia fu continuamente rinviato a causa dei rapporti politici tra le autorità polacche e l’Unione Sovietica, che allora controllava politicamente il paese. Occorre considerare infatti che il dipinto rappresentava una vittoria dei polacchi sui russi e questi ultimi mal digerivano il fatto che la rappresentazione potesse divenire un monumento nazionale! Solo nel 1980 l’opera di restauro ha finalmente avuto luogo. Anche la costruzione della struttura che avrebbe dovuto ospitare il dipinto andò molto a rilento. I lavori iniziarono infatti nel 1957 e lo spazio espositivo fu aperto al pubblico nel 1985.
Le misure del dipinto sono impressionanti. Esso si sviluppa su una superficie di 114 metri di lunghezza e 15 m di altezza. In pratica il tessuto misura complessivamente 1800 metri quadrati. E’ stato realizzato sulla tela una di vela, portata dal Belgio in quattordici pezzi, ciascuno lungo 15 metri. Queste parti di tela sono state poi cucite insieme mediante un ponteggio di acciaio.
Il sistema audio a disposizione dei visitatori racconta del dipinto, delle sue caratteristiche, della sua storia e del corso della battaglia che vi è immortalata, in ben 16 lingue, tra cui l’italiano. Ogni anno il Panorama è visitato da circa 300 mila persone. Il suo peso è di 3,5 tonnellate. Il dipinto è stato realizzato da 9 pittori, mentre si sono occupati del restauro 40 specialisti.
La visita dura circa 30 minuti, dopo i quali passeggiamo per la città, uscendo questa volta dal centro per raggiungere la collina dei partigiani (Wzgórze Partyzantów), una delle mete preferite per le sessioni fotografiche dei giovani sposi.
Wzgórze Partyzantów è stata in passato sede di un antico bastione, ed è tuttora possibile percorrerne i terrazzi panoramici rinascimentali. La struttura è immersa nel verde lussureggiante che seguirà il visitatore lungo la Passeggiata delle Fortificazioni, chiamata così per la presenza di cinte murarie e di vari elementi che marcavano storicamente i confini dell’area storica della città. Nella seconda metà del XIX secolo vi si trovava un elegante belvedere: i suoi portici erano aperti verso l’esterno, il tutto architettonicamente pensato al fine di mostrare il panorama. In prossimità di caffè e pasticcerie, in mezzo ai giardini pubblici che pullulavano di giovani e ai concerti che vi avevano luogo, la struttura univa la leggerezza italiana all’arte inglese dei giardini ‘pittorici’, inaugurando così la corrente del nuovo rinascimento. Le scalinate laterali e centrale, l’imponente fontana nel centro, la torretta da cui era possibile ammirare i dintorni erano costate un occhio: la bellezza di due volte il budget della città!
La seconda guerra mondiale non l’ha risparmiata, per anni è scivolata nel degrado e nell’abbandono. Bisognerà aspettare il 1967, quando durante una vivace festa universitaria le colonne fissate al corrimano non hanno retto e nel crollo hanno provocato una vittima, e il 500 anniversario della nascita di Copernico, perché i primi lavori di ristrutturazione fossero avviati. Gli interni purtroppo sono stati ricostruiti devastando il progetto originale, la struttura ha definitivamente perso il suo carattere di centro dell’intrattenimento e al momento è anche recintata e chiusa al pubblico.
Dopo una bella camminata, passiamo davanti al Teatro dell’Opera, gioiello in stile neoclassico del 1700, completamente rinnovato e attualmente un punto d’incontro culturale di importanza nazionale, essendo l’unico Teatro dell’Opera esistente in Polonia. Si trova tra la stazione ferroviaria e il centro storico della città. Nel periodo invernale propone una vasta programmazione delle opere teatrali più importanti a livello internazionale e la sua capienza è di circa 1600 posti.
Lo vediamo solamente dall’esterno, dato che non è possibile visitarlo e proseguiamo quindi al vicino National Music Forum, edifico moderno, elegante, con ampi spazi interni, dedicato alla musica e ai concerti, dove l’ingresso è libero e un giro lo facciamo. Bello l’edificio, con enormi pareti in vetro all’ingresso e la piazzetta all’esterno con alcune opere d’arte. Bello anche l’interno, molto moderno e lineare, nei colori bianco e marrone scuro. All’interno abbiamo potuto ammirare due opere tra le più famose di Van Gogh, i Girasoli e l’Autoritratto, però in una divertente versione che aveva poco a che fare con gli originali. Molto divertente anche il tunnel sonoro, una specie di galleria dove si entra uno alla volta che ad ogni passo o movimento associa un effetto sonoro.
La visita al Music Forum dura poco e una volta usciti andiamo a vedere la vicina White Stork Synagogue, la Sinagoga della Cicogna Bianca, una delle attrazioni della città, all’interno di una piazzetta circondata da altre istituzioni ebraiche. Durante la “Notte dei Cristalli” è il luogo di importanti iniziative culturali ma, forse perché in ristrutturazione, non ci è permesso visitarla. Torniamo in centro, passeggiamo un po’ per il Rynek, la Piazza del Mercato, visitando negozi di souvenir ed entriamo a vedere anche l’interno del bellissimo ristorante Piwnica Świdnicka, molto carino e caratteristico da visitare ma dai commenti non proprio positivi su Tripadvisor.
Alle 18 in punto rientriamo all’ostello, dove ricarichiamo le batterie per qualche ora (sia quelle metaforiche che quelle di cellulari e macchine fotografiche), per uscire a cenare alle 21. Mangiamo nei tavoli all’aperto di uno dei tanti ristoranti della piazza e una volta cenato facciamo quattro passi, tra un’artista e l’altro, ammirando prima un ragazzo che faceva dei quadri incredibili dipingendo con bombolette spray e poi un complessino che, suo malgrado, aveva attirato un signore di mezza età, distinto ma alticcio, che ballava e cantava sulla loro musica. Poco dopo mezzanotte eravamo di nuovo in camera.