Domenica 22 Ottobre 2017
Appena arrivati ed è già ora di tornare a casa. Le vacanze di tre giorni sono troppo brevi se devi utilizzare l’aereo, soprattutto per noi che dobbiamo fare quasi tre ore di auto per raggiungere un aeroporto, ma di più in questo caso non si poteva fare. Ci svegliamo una decina di minuti prima delle otto, di una giornata grigia, come il nostro umore e poco dopo usciamo a fare l’ultimo giro per il quartiere e soprattutto colazione. Ci fermiamo al bar Trinacria, dove il proprietario chiaramente siciliano, ci intrattiene parlandoci di Ibiza e delle opportunità di business che ci possono essere, in un isola visitata da circa 10 milione di persone all’anno. Ci incanta e ci fa riflettere con le sue parole, ci dice che personaggi scaltri possono vivere bene solamente con le segnalazioni, portando clienti a negozi e attività, di qualunque genere, dal noleggio di scooter, al ristorante, alle prostitute. Tu porti clienti e loro ti danno una percentuale.
Poco prima delle 10 torniamo in hotel, prendiamo le nostre cose e scendiamo al check-out ma dopo qualche minuto di attesa, a causa della reception lasciata incustodita, lasciamo le chiavi e ce ne andiamo. Alle 10:30, dopo esserci fermati a fare il pieno, siamo all’OK Rent per lasciare l’auto, pratica che sbrighiamo in un attimo ma dobbiamo attendere quasi mezz’ora prima che una cavolo di navetta ci accompagni all’aeroporto, dove arriviamo alle 11. Il volo dovrebbe essere a mezzogiorno e 50 minuti e quindi ci siamo perfettamente con i tempi.
Decolliamo con più di 20 minuti di ritardo e dopo un’ora e un quarto di volo atterriamo a Bologna, dove anche quì dobbiamo attendere un bel po’ per la navetta del Park To Air, anche se i peggiori in assoluto, tra quelli che ho provato, sono quelli del Low Cost Parkin di Ciampino. Quando mancano dieci minuti alle 16 partiamo finalmente in auto per tornare a casa, dove arrivo dopo tre ore esatte, dopo aver prima lasciato Gianluca.
Nonostante la brevità, devo dire che mi è piaciuta moltissimo Ibiza e sono veramente curioso di vederla, un giorno, nel pieno della stagione, con il caos che regna sovrano. Non è detto che prima o poi non accada.