Kiev 3

Domenica 30 ottobre 2011

Anche in Ucraina, come nel resto d’Europa, l’ultimo weekend di ottobre c’è il cambio d’orario, con il ritorno all’ora solare ed anche se proprio non ce n’era bisogno, ho potuto dormire un’ora in più. Mi sono svegliato verso le dieci e con molta calma ho fatto doccia e colazione per uscire verso mezzogiorno.

Avevo appuntamento con Katerina alle poste, davanti al bellissimo palazzo che fa angolo tra il Maidan Nezalezhnosti e Kreshatik e poco dopo sono arrivati anche Luca e Roberto con cui siamo andati a mangiare, tutti insieme, al Puzata Hata. Dopo due giorni a Kiev, non vedevo l’ora di pranzare a Pelmeni e Kotleta ma avendo fatto una ricchissima colazione a base di pane nutella e muffin, proprio non ce la facevo e mi sono preso giusto un kvas, per restare nel tradizionale.

Da Wikipedia: Il kvass o kvas (in russo: Квас dal verbo квасить “far fermentare”) è una bevanda russa fermentata, poco alcolica (Il tasso alcolico del kvass arriva al massimo al 2,2%). Tale bevanda è frutto della naturale fermentazione di un qualsiasi vegetale. Frutta e bacche sono state probabilmente i primi prodotti ad essere utilizzati. Uno degli ingredienti per il kvass è la linfa di betulla, presa all’inizio della primavera. Anche cereali possono essere utilizzati, come il grano, la segale, l’orzo, per il kvas da tavola, oppure pane nero o di segale con l’aggiunta di zucchero o frutta, solitamente mele. Il kvass è una bevanda comune in Russia sin dai tempi antichi, ed è sia prodotta in casa, che commercialmente.

Usciti dal ristorante, Roberto è rimasto ad attendere Paolo ed Olga in Kreshatik, mentre Roberto, Katerina ed io abbiamo fatto un piccolo giro per la città. Siamo partiti dalla cattedrale di Santa Sofia, senza visitarla all’interno ed abbiamo proseguito per la via delle bancarelle, la Andriyivsky vziz, fino a scendere a Podil, sulle rive del Dnipro.

Da Wikipedia: Podil o Podilskyi (ucraino: Поділ, Подільський район) è un quartiere storico e un distretto amministrativo. Si tratta di uno dei quartieri più antichi di Kiev, la culla della città del commercio e dell’industria. Esso contiene ancora molti monumenti architettonici e storici, e nuovi siti archeologici sono da poco stati scoperti.

Passate da poco le 15:30, decidiamo di tornare indietro, non prima di essere passati a mangiare un panino al McDonald’s (io non avevo fatto pranzo). Le opzioni che avevamo per rientrare erano sostanzialmente tre, a piedi, la metro o la funicolare. Di tornare a piedi non se ne parlava nemmeno, essendo tanta strada e tutta in salita, la metro ci avrebbe lasciati in Kreshatik ed avrei dovuto camminare un po per tornare all’appartamento e per esclusione, la funicolare era la scelta migliore… per me. Mentre per Roberto non c’era nessuna differenza tra funicolare o metropolitana, Katerina aveva molta paura del trenino ed ho dovuto lavorare parecchio per convincerla ma alla fine ce l’ho fatta. Tutti sulla funicolare!

Alle sedici, stanco per la lunga camminata, me ne torno in appartamento fino all’ora di cena. Alle 21, con Luca, Roberto e Katerina torniamo al Soho, in quanto la teoria di Luca diceva che trovato un buon ristorante, si va sempre in quello.

Questa volta, quei simpaticoni del Soho ce ne hanno fatta un’altra delle loro. Luca, nel pomeriggio, aveva comprato del caviale e lo aveva portato, perché quello mangiato lì non gli era piaciuto. La colpa non era proprio tutta del ristorante, perché in effetti quello che abbiamo fatto non si potrebbe, ma visto che eravamo clienti assidui e ben “paganti”, chiederci 200 grivna per il caviale che avevamo portato noi è stata l’ennesima figura di merda degli ucraini. Ricordo il nome del posto che ci ha trattato malissimo: Ristorante Soho, Artema St.82, Kyiv, Ukraine

Finito di cenare, visto che era domenica e non c’era praticamente nessuno in giro, alle 23 ce ne siamo tornati a casa, senza rimpianti. Vacanza relax.

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