Lituania e Lettonia 1

Martedì 6 agosto 2013

Si parte da Montecosaro alle 4:50 di martedì 6 agosto, dopo una notte, come sempre prima di qualche viaggio, abbastanza insonne. Destinazione aeroporto di Ciampino dove abbiamo il volo in partenza alle 9:50. Passiamo per l’interno invece che fare l’autostrada, visto che non abbiamo una particolare urgenza di arrivare a Roma e così facendo, risparmiamo anche sul pedaggio, per non parlare poi degli splendidi panorami del nostro bellissimo centro Italia.

Arriviamo al Low Cost Parking quando sono le 8:15 e dopo aver trovato posto nell’immenso parcheggio, lascio la mia Golf e ci facciamo accompagnare all’aeroporto. Effettuiamo check-in e controlli personali con qualche difficoltà, dovuta alla folla agostana ed alle 10:15 siamo a bordo dell’aereo. Sempre a causa dell’affollamento delle piste, riusciamo a decollare solo dopo mezz’ora per toccare terra a Vilnius alle 13:05 che per effetto del fuso orario diventano le 14:05.

Perdiamo un’altra ora tra lo scendere dall’aereo, ritirare i bagagli e trovare l’autonoleggio (ADCRent) che nonostante avessi la mappa stampata, come spesso accade, non avevo voglia di aprire la valigia per tirarla fuori. Alla fine però mi sono dovuto arrendere, armare di santa pazienza ed aprire il bagaglio. Manco a dirlo, appena presa la mappa in mano, eravamo praticamente a due passi.

Dopo una controversia con un noleggiatore di Riga (risolta a mio favore dopo l’intervento della ING DIRECT), anche se non si trattava di problemi di carrozzeria, ogni volta che prendo un auto faccio sempre diverse fotografie, cercando di includere anche la persona che mi consegna le chiavi (così non può dire che ho fatto le foto successivamente).

Partiamo a bordo di una nuovissima Polo fiammante, pochi minuti dopo le quindici, Simone alla guida ed io al navigatore ed arriviamo al Motel Paradise in una mezz’ora, rallentati dai lavori stradali incontrati durante il tragitto.

La signora alla reception non parla una parola d’inglese e la cosa non mi stupisce visto l’economicità dell’hotel e la sua collocazione non proprio centrale ma questo non ci crea grossi problemi visto che avevo la stampa della prenotazione. Stranamente non ci chiede i documenti e ci da subito le chiavi, spiegandoci a gesti dove sono le scale. Saliamo al volo e senza perdere troppo tempo, usciamo quasi subito a cercare un posto per mangiare.

Fortunatamente ad un centinaio di metri dall’hotel notiamo una grossa insegna di un CanCan Pizza e senza nemmeno prendere l’auto, facciamo due passi ed andiamo a vedere. Mangiamo nei tavoli all’aperto, all’ombra di una tenda ma la temperatura era abbastanza elevata e non tirava un filo di vento.

Come al solito io vado sul sicuro con carne e patate e Simone sperimenta piatti sconosciuti, tanto lui mangerebbe qualsiasi cosa, a differenza mia.

Dopo aver mangiato ci si sente anche meno stanchi ma per sicurezza, dopo essere passati a comprare qualcosa nell’attiguo centro commerciale, alle 17:15 torniamo in hotel a disfare le valige e riposarci in vista della serata. Simone, l’uomo più tranquillo del mondo, appena tocca il letto comincia a dormire (e molto spesso a russare) mentre io, oltre a perdermi sempre in cazzate, proprio non voglio dormire, mi sembra tutto tempo sprecato, soprattutto in vacanza.

Alle 19:30 decidiamo di partite (traduzione: alle 19 ho iniziato a svegliare Simone) e finalmente rivediamo il centro di Vilnius, dove eravamo già stati in una precedente vacanza nel 2010. Siamo passati davanti al nostro ex appartamento, con le finestre di camera mia che davano proprio sulla strada ed il grosso cancello di legno che avevo aperto decine di volte, quando dovevamo uscire con l’auto. Man mano riaffioravano dei ricordi ed era una sensazione bellissima.

Abbiamo fatto una bella passeggiata su Gedimino prospektas e per le vie adiacenti per poi recarci in cattedrale, sotto l’altissima torre, dove alle 21:30 ci raggiunge la mia amica Lina, che conosco da diversi anni ma che non avevo mai incontrato di persona.

Insieme a Lina rifacciamo parte della passeggiata precedente, per poi passare a chiamare una sua amica dal nome alquanto strano: Leone. Non ho capito se in lituano significasse qualcosa di particolare ma loro sapevano benissimo il significato in italiano.. il re della foresta!

Andiamo a bere qualcosa in un localino del centro e prima di salutarci, le nostre amiche vogliono mostrarci Vilnius by night. Facciamo una bella camminata con le nostre guide che ci mostrano, tra le altre cose l’università, dove una delle due aveva studiato ma sopratutto il palazzo presidenziale, dove nella facciata venivano proiettati dei giochi di luce raffiguranti il cerchio di stelle, simbolo dell’Unione Europea e degli strani simboli raffiguranti prodotti dell’artigianato locale chiamati ‘Kabantys sodai’ che consistono in decorazioni di paglia intrecciata che i lituani appendono tradizionalmente al soffitto delle loro abitazioni, durante le feste più importanti.

Poco dopo la mezzanotte le nostra amiche si ritirano ed anche noi torniamo in hotel, dove arriviamo in mezz’ora. Come sempre in questi casi, quando rientriamo ad un orario normale, alla fine devo fare tardi con quel cavolo di computer che uso sia per aggiornarmi sulle notizie dall’Italia che per organizzare la giornata successiva con le relative cose da vedere. Fatto sta che sono andato a letto alle 2:15.

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