Minsk 2

Mercoledì 14 agosto 2019

Iniziamo questa grigia vigilia di Ferragosto svegliandoci alle 8:30 e dopo esserci preparati, verso le 10, usciamo per andare a fare colazione nel bar sotto l’appartamento, che avevamo notato il giorno precedente: la Cafetteria & Gelateria Marconi. Oltre al nome italiano, i signori del Marconi hanno anche una macchina da caffè italiana (Nuova Simonelli), a cui, in questo periodo della mia vita in cui le vendo per campare, faccio particolarmente caso. Cappuccino ottimo, brioche congelata al costo di 5 rubli (circa 2,25 euro).

Finito con la colazione si comincia a camminare per la città partendo in direzione del centro informazioni turistiche (Информационно-туристский центр Минск) di vulica Revaliucyjnaja (вулiца Рэвалюцыйная), nostra prima meta. Nonostante abbia i miei appunti, è sempre importante passare negli info point, sia per avere una cartina (più comoda da seguire dello schermo del cellulare) che per indicazioni e suggerimenti sempre utili e indispensabili. Ottenuto quello che cercavamo, ripartiamo in direzione dell’Isola della Lacrime, che si trova nei pressi del Sobborgo della Trinità (Траецкае прадмесце), il quartiere più antico sopravvissuto di Minsk.

Questa piccola area è unica in quanto è una ricostruzione, avvenuta tra 1982 e il 1985, di alcune case e strade di Minsk, come lo erano prima della guerra. Minsk è stata sollevata a terra ma la gente voleva un promemoria di come fosse stata la riva del fiume prima che fosse cancellata, con le sue accoglienti stradine, case, negozi e ristoranti dipinti con colori delicati. Le case sono molto simili a quelle viste negli Stati baltici, mostrando in particolare il legame storico con la Lituania. È anche la zona in cui si trovano diversi negozi di souvenir, come riportato anche da una sorta di totem turistico all’ingresso della zona.

Da Wikipedia – L’Isola delle Lacrime (Востраў слёз), conosciuta anche come Isola del Coraggio e del Dolore (Востраў Мужнасці і Смутку), è una piccola isola artificiale sul fiume Svislač, con la funzione di memoriale dedicato ai soldati bielorussi morti durante la guerra in Afghanistan del 1979-1989. L’isola è collegata alla terraferma tramite un ponte pedonale conosciuto come ponte Gorbaty. In corrispondenza dell’accesso all’isola si trova un grande masso a forma di edicola che ospita una immagine in bronzo della Madre di Dio. L’edificio principale del memoriale è una cappella, decorata all’interno con scene bibliche, con una struttura a pianta doppiamente simmetrica di forma alta e snella sormontata da una piccola cupola con in cima una croce. All’esterno della cappella, addossate a quattro grandi pilastri, si trovano una serie di figure femminili che rappresentano le madri in lutto per la perdita dei propri figli. Sull’isola si trovano anche la statua di un angelo piangente, in lacrime per non essere riuscito a portare a termine il suo compito di proteggere i soldati partiti per la guerra, e una serie di massi su cui sono incisi i nomi delle province afgane dove ha avuto luogo il conflitto.

Dall’Isola delle Lacrime, quando inizia a cadere una leggera pioggerellina, raggiungiamo il vicino Teatro dell’Opera, il cui nome per esteso è Teatro Accademico Nazionale Bolshoi dell’Opera e del Balletto della Repubblica di Bielorussia (Вялiкi тэатр Беларусi). Si tratta di una delle principali attrazioni della città e probabilmente del posto più bello di Minsk, circondato da un verde parco con panchine e un’immensa fontana. Purtroppo non possiamo godercelo a pieno, primo perché si entra solo quando ci sono gli spettacoli, secondo perché inizia a piovere seriamente e siamo quasi prigionieri sotto l’ingresso.

A questo punto decidiamo di visitare qualcosa al coperto e chiamato un taxi, tramite l’ottima applicazione Yandex Taxi (Яндекс Такси), ci facciamo accompagnare al Kamaroŭski Rynak (Камароўскі рынак), un grande mercato coperto, nonché principale mercato alimentare della città, dove è possibile acquistare di tutto.

L’edificio chiuso, caratterizzato da tanti piccoli venditori e negozi, è dedicato alla carne e ai prodotti a base di fattoria come uova, carne, salumi, latticini ma anche miele, spezie e prodotti naturali medicinali, mentre accanto a questo c’è un mercato aperto di frutta e verdura circondato da piccoli negozi. Qui è possibile vivere l’atmosfera della vita quotidiana di Minsk ed è una visita da non mancare per chi desidera portare un po’ della Bielorussia sulla propria tavola.

Wikipedia ci fa inoltre sapere che la superficie totale del mercato è superiore a 5 ettari e il numero di punti vendita è di circa 2000. Il mercato è diviso in due parti: mercato interno e mercato stagionale. Per garantire la sicurezza delle merci commercializzate, è in funzione il laboratorio di esame veterinario e sanitario, che fa parte della stazione veterinaria della città di Minsk. Mercato coperto – Il padiglione interno fu inaugurato il 20 maggio 1980 e l’area della sala commerciale è di 13 mila m². Mercato stagionale – Nella parte stagionale del mercato, in tre settori, ci sono circa 700 punti vendita per il commercio di patate, frutta, verdura e generi alimentari. Durante il periodo del raccolto stagionale, vengono messi oltre un centinaio di banchi aggiuntivi per il commercio.

Non essendo al mercato per comprare qualcosa, la visita è abbastanza veloce e dopo aver girato circa un’ora tra i diversi padiglioni, verso le 14 usciamo per andare a mangiare al vicino Lido (Лидо), il mio ristorante preferito lettone, presente anche qui in Bielorussia. Chi vuole provare la cucina tipica della Lettonia non può che recarsi in uno dei ristoranti della catena Lido, amatissimi dai lettoni e considerati quasi un’istituzione nazionale (un po’ come l’Ikea per gli svedesi). I sontuosi banchetti self service offrono di tutto, antipasti, primi, contorni, secondi di carne grigliata e dolci tipici. Il prezzo è contenuto e la formula self service rende facile la sua fruizione anche per noi che non parliamo la loro lingua.

Usciamo dal ristorante e il tempo non è affatto migliorato, continua a piovere e per non saper ne leggere ne scrivere ci buttiamo dentro il vicino TsUM (abbreviazione di Magazzini Centrali Universali – In russo ЦУМ, Центральный Универсальный Магазин), un grande centro commerciale su cinque piani che offre articoli per la casa e abbigliamento per lo più di marche tradizionali bielorusse.

“TSUM – come riporta qualcuno in rete – è un’esperienza di shopping interessante e che ti riporta ai tempi dell’Unione Sovietica. È ancora un paradiso per gli acquirenti che hanno bisogno di aiuto solo quando lo chiedono senza venire stressati ossessivamente dagli addetti (che non parlano inglese). I prodotti sono divisi per piani: cosmetici, orologi, reparto gioielli della fabbrica Zorka, abiti da uomo al secondo e donna al quarto. Ci sono dipartimenti di scarpe, articoli in pelle, biancheria intima, cappelli – tutti spaziosi e grandi. Tonnellate di tutto, ma devi essere pronto a estirpare tutto e trovare ciò che stai cercando per renderlo utile. Alcuni buoni articoli in stile bielorusso e russo per souvenir. Vale la pena fermarsi solo per l’esperienza”.

Usciamo dai grandi magazzini poco prima delle 17 ma il tempo non è affatto migliorato e costeggiando gli edifici, cercando di prendere meno pioggia possibile, raggiungiamo la vicina stazione metro di Plošča Jakuba Kolasa (Плошча Якуба Коласа), per fare ritorno all’appartamento. Scendiamo a Plošča Lienina (Плошча Леніна) e lungo il tragitto per arrivare a casa, ci fermiamo nel centro commerciale sotto la piazza (che avremmo comunque dovuto attraversare), lo Stolitsa Underground Mall (ТЦ Сталіца).

Si tratta di un complesso moderno che si sviluppa per tre piani sotto Piazza dell’Indipendenza (Plošča Niezaliežnasci – Плошча Незалежнасці) fornito sia di negozi classici, sia di piccoli stand che vendono prodotti locali e souvenir. Ci sono anche ristoranti e un supermercato. Di per se non è nulla di speciale se paragonato a quelli che possiamo trovare in Italia, molto bello invece se invece comparato a ciò che troviamo in Bielorussia e comunque utilissimo nei rigidi inverni di queste zone.

Abbiamo guadagnato un centinaio di metri al coperto ma alla fine dobbiamo “riemergere” e la pioggia è sempre lì ad aspettarci ma con il cappuccio in testa e il passo spedito, tiriamo dritto fino all’appartamento che raggiungiamo abbastanza presto (17:45) ma andare in giro con quel tempo non ha senso.

Restiamo rinchiusi fino alle 21 ma alla fine, nonostante il tempo non sia migliorato di molto, usciamo muniti di ombrello per andare al McDonald’s, distante 5/600 metri. Dopo un McChicken menu da 7,6 rubli (circa 3,50 euro) vorrei andare a vedere la Biblioteca nazionale di Bielorussia ma una pioggia leggera e un vento a raffiche ce lo sconsigliano, per cui chiudiamo questa giornataccia e alle dieci e un quarto siamo di nuovo in appartamento.

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