Mosca 2

Martedì 21 giugno 2011

Dopo una notte non proprio tranquilla, visto che alle quattro c’era già un sole come da noi a mezzogiorno, alle 9:30 ho detto basta e mi sono alzato. Svegliato anche Simone, alle undici siamo usciti per la nostra prima visita alla città. Giusto il tempo di mettere il naso fuori dall’hotel ed ho fatto subito retromarcia, tornando in camera a prendere la felpa, dato che la temperatura non era la tipica estiva.

Visto i prezzi stratosferici che hanno sms e telefonate fatte con i numeri italiani, la prima cosa da fare era compare una sim russa e passati nel piccolo centro commerciale di fronte all’Izmailovo, è stato facile trovare un negozio che vendeva “Megafone”, quella consigliatami sia da amici che da internet. Il costo della sim è stato di 300 rubli e mi hanno chiesto sia il passaporto che la registrazione del soggiorno (fatta dall’hotel) per l’attivazione.

A mezzogiorno prendiamo la metro, vicinissima all’hotel, direzione Piazza Rossa e dopo dodici minuti esatti arriviamo al centro di Mosca. Emozione!

Aver visto quella piazza in milioni di foto e filmati Youtube faceva si che mi sembrava quasi di conoscerla. Una sensazione stranissima. La cattedrale di Kazan, appena entrati sulla sinistra, il bellissimo palazzo Gum sul lato sinistro, il Cremlino che si estendeva per tutto il lato destro, con al centro il mausoleo di Lenin ed in fondo la bellissima cattedrale di San Basilio con le sue nove cupole decorate ognuna diversa dall’altra.

Nonostante le nuvole che davano al cielo una tonalità di grigio bruttissima, spegnendo i colori vivaci della cattedrale, ci siamo fatti un migliaio di foto, giusto per iniziare, con l’intento e la sicurezza di tornarci anche con il sole.

Alle 13 siamo andati a mangiare all’interno del Gum (centro commerciale) che è tanto bello quanto grande ed ovviamente c’erano tutte le griffe più famose, di cui molte italiane (Trussardi, Armani, Ferragamo, Alberta Ferretti, Moschino, Max Mara, F.lli Rossetti, Pollini, Paciotti e molte altre). Avendo preparato al vacanza nei minimi dettagli, sapevo già dove andare a mangiare, un self service al terzo piano che si chiamava Stolovaya n.57. Rimasto entusiasta del Puzata Hata di Kiev speravo che questo fosse dello stesso genere ed in effetti ci ho preso in pieno.

La comodità del self service è quella di non dover cercare di tradurre complicatissimi menù in cirillico oppure scegliere tra nomi inglesi che non ci danno la certezza di avere quello che pensavamo di ordinare ma soprattutto la velocità e l’economicità. Nonostante sia amante dei McDonald’s, preferisco di gran lunga uno di questi posti.

Con mia grande gioia, tra i vari piatti proposti, abbiamo trovato gli immancabili pelmeni e la tradizionale kotleta con cui ci siamo sfamati nelle numerose vacanza ucraine, a cui ho aggiunto un contorno di riso. Sui pelmeni ho messo quella buonissima panna acida con cui spesso vengono accompagnati e con mezzo litro d’acqua, il totale è stato di 356 rubli (9 euro).

Terminato il pranzo siamo usciti sulla Piazza Rossa, passeggiando oltre San Basilio per vedere cosa ci fosse dall’altra parte. Siamo arrivati fino al fiume Moscova, rimanendo incantati dai bellissimi palazzi, chiese e monumenti che si vedevano sullo sfondo. Nel frattempo era uscito il sole e le cupole dorate della cattedrale di Cristo Redentore, brillavano in tutto il loro splendore.

Tornati indietro verso la piazza, siamo entrati dentro la cattedrale San Basilio (ingresso 250 rubli) ma non è chi mi sia piaciuta moltissimo. Forse è talmente bella fuori che un po si rimane delusi dall’interno o forse siamo semplicemente troppo ignoranti per capire la bellezza di muri completamente dipinti con immagini sacre e motivi floreali. Nella parte centrale, sotto la cupola principale, c’è una bellissima parete lignea, intarsiata con diverse raffigurazioni di avvenimenti religiosi ed immagini di santi.

Ad un certo punto, un gruppetto di persone che credevo normali visitatori, si sono allineate ed anno iniziato dei canti sacri, solo con la voce, in stile “Neri per caso”. Alla fine, nonostante il luogo sacro, sono passati a raccogliere le offerte come dei musicisti di strada qualsiasi.

Terminata la visita alla chiesa, siamo usciti dalla piazza per fare il giro all’esterno, nei bellissimi Giardini di Alessandro.

Da Wikipedia: I Giardini di Alessandro si sviluppano per tutta la lunghezza delle mura del Cremlino, di fronte al Maneggio di Mosca. Sono annoverati tra i primi parchi pubblici di Mosca. Dopo che il fiume Neglinnaia era stato incanalato in una tubazione sotterranea, venne deciso di trasformare quello che era stato il letto del corso d’acqua in parco pubblico. L’organizzazione dei giardini fu effettuata tra il 1819 ed il 1823, ad opera di Giuseppe Bova e dedicato al sovrano allora regnante, Alessandro I. Il parco comprende tre distinti giardini, che si sviluppano lungo le mura occidentali del Cremlino per 865 metri.

Tornando indietro, invece che passare all’interno dei giardini abbiamo costeggiato le mura del Cremlino e vedendo tantissima gente accalcata ci siamo incuriositi ed avvicinati. C’era il cambio della guardia d’onore sulla tomba del milite ignoto, di cui abbiamo fatto un ampio reportage fotografico.

Alle 18:45 abbiamo deciso di andare a riposarci in hotel, ma abbiamo avuto giusto il tempo di fare la doccia e siamo dovuti uscire subito perché la nostra “guida” ci stava aspettando in centro. Incontriamo Anna alle 20:30 e ci fa fare una lunga camminata fino alla cattedrale del Cristo Redentore, con l’intento di farcela visitare ma non aveva fatto i conti con l’orario perché alle 22 non poteva che essere chiusa.

La fame si stava facendo sentire e niente di meglio del McDonald’s dietro al Cremlino poteva fermarla (McChicken Menù a 188 rubli). Dopo la cena al fast food abbiamo fatto un giro in Tverskaya, trovando tanti localini e ristoranti con tavoli all’aperto, pieni di persone.

Salutata Anna abbastanza presto, verso 23:15 siamo tornati all’hotel ed appena usciti dalla stazione della metro (Partizanskaya) ci siamo dovuti fermare dentro un negozio perché aveva iniziato a piovere talmente forte che era impossibile fare gli ultimi cento metri. La prima pioggia della vacanza che per fortuna è durata solo qualche minuto e non ci ha creato grossi problemi.

Dopo una birra al bar del Gamma Hotel (Izmailovo è il nome del complesso dei quattro hotels), a mezzanotte e mezza eravamo in camera e dopo aver scaricato la batteria del computer me ne sono andato a letto perché ero troppo pigro per alzarmi e prendere il caricatore dentro la valigia.

Foto