Riga, Tallinn e Vilnius 7

Domenica 13 Agosto 2017

Giornata dal clima variabile che affrontiamo con molta calma, aspettando l’evolversi degli eventi. Ci svegliamo alle 9 ma riusciamo a partire solo due ore dopo a dato che non abbiamo ancora niente da mangiare in casa, passiamo al vicino supermercato dove ci procuriamo qualcosa per la colazione. Mangiamo in auto e senza perdere altro tempo, partiamo per il centro città, dove troviamo un nuovo comodo parcheggio all’interno del centro commerciale Viru Keskus, vicinissimo all’ingresso della old city.

La prima tappa, una volta oltrepassato il Viru Gate, la porta della città vecchia, sono proprio le antiche mura, visitabili nel tratto iniziale.

Qualche cenno storico: Le mura medioevali della capitale estone sono tra le migliori conservate in Europa e questo ne fa una tra le maggiori attrazioni turistiche della città. Ripetutamente minacciata d’invasione o sotto assedio, Tallinn fu costretta a proteggersi dai nemici con oltre 2 km di possenti mura alte quasi 16 metri e 46 torri (di queste alcune funzionavano come porte) visibili da ogni parte della città e dal mare, tanto che, nel Medioevo, era conosciuta come “uno dei borghi più fortificati del Nord Europa“.

Saliamo per l’angusta via d’accesso con scalini ripidi ricavati nella roccia ed arriviamo in cima, da dove scorgiamo i campanili e le guglie delle chiese di Toompea, la città alta, che svettano sopra i tetti. Ci fermiamo ad ammirare tale bellezza e dopo le foto di rito proseguiamo e visitiamo nello spazio ricavato dentro una delle torri, ci sono armature e antichi strumenti di guerra, come una piccola catapulta.

Terminata la visita alle mura, passeggiamo per la città fino ad arrivare al Giardino del Re danese (Taani Kuninga Aed), ubicato tra la chiesa di San Nicola e la Cattedrale di Aleksandr Nevskij. Su un pendio, un po’ nascosto, si trova questa piccola oasi di pace da cui si ha anche una bella vista della città. Questo luogo è anche il custode di una leggenda storica: sarebbe infatti quì che, durante un’invasione danese del Paese, è scesa dal cielo una bandiera su cui campeggiava una croce; l’apparizione di questa bandiera ha girato il corso della battaglia in favore di Re danese. A seguito di questo evento, la bandiera è diventata l’attuale bandiera nazionale della Danimarca. Oggi il giardino è un luogo dove la gente del posto onora il ruolo svolto dalla Danimarca nella storia dell’Estonia. A metà strada, lungo la scalinata verso la via Rüütli, si notano una spada in ferro e uno scudo con la croce danese, e ogni estate si celebra qui la Giornata di Danneborg.

Essendo praticamente attaccati, la meta successiva è la Cattedrale di Aleksandr Nevskij. Visitare una chiesa cristiana ortodossa mi provoca sempre un’emozione unica nell’anima e nella mente. Il profumo d’incenso che si respira mentre si ammirano le meravigliose icone religiose e le piccole candele accese dai fedeli ti riconciliano col mondo intero e coi tuoi simili. La bellezza salverà il mondo, si dice, e la visita a questa cattedrale ne costituisce un esempio.

La cattedrale fu costruita alla fine del XIX secolo per iniziativa della popolazione ortodossa con le donazioni raccolte da tutto l’impero. La cattedrale fu edificata in stile bizantino-russo fra il 1895 e il 1900 su progetto di architetto Mikhail Preobrazhensky. Alessandro III, lo zar, si salvò da un incidente ferroviario il 17 ottobre 1888 e volle ringraziare Sant’Aleksandr Nevskij (un eroe della storia russa, il Santo della Chiesa ortodossa russa). Per la grazia ricevuta erigendo in suo nome una nuova chiesa a Tallinn. La Cattedrale è rimasta un simbolo della città in quanto chiesa ortodossa della capitale estone. Un edificio interessante dal punto di vista architettonico che, con le sue cupole, domina la collina di Toompea, nella città vecchia, la parte storica della città. Caratteristico e suggestivo anche l’interno a pianta centrale (croce greca) con cinque cupole a cipolla.

Di fronte alla Cattedrale troviamo il Castello di Toompea (Toompea loss), sede del Parlamento estone, che possiamo ammirare solo dall’esterno, con il suo colore rosa confetto così particolare.

Arroccato su una rupe calcarea e dominante il resto della città, il Castello di Toompea è sempre stato la sede del potere in Estonia. Fin da quando i Cavalieri Teutoni dell’Ordine della Spada costruirono qui una fortezza in pietra nel 1227-29, ogni impero straniero che ha governato in Estonia ha utilizzato il castello come sua base. Oggi vi ha giustamente sede il Parlamento dell’Estonia. Il castello è stato rinnovato innumerevoli volte attraverso i secoli, ma conserva ancora la forma di base datagli nel corso dei secoli XIII e XIV. Dalla sua parte anteriore, i visitatori possono ammirare un palazzo di color rosa, in stile barocco, risalente al periodo di Caterina la Grande. Ammirandolo dal lato opposto, dalla base della collina, offre una prospettiva molto più antica. Dal Giardino del Governatore al margine meridionale del castello, si nota la Torre Pikk Hermann alta 46 metri. La Torre è un simbolo nazionale fondamentale: secondo la tradizione, la nazione che sventola la propria bandiera su Pikk Hermann regna anche sull’intera Estonia. Ogni giorno all’alba, la bandiera estone viene innalzata sul pennone della Torre al suono dell’inno nazionale.

Trovandoci nella parte alta della città, è quasi d’obbligo raggiungere la Patkuli Vaateplatvorm, piattaforma panoramica, dalla quale si ha una vista incredibile sulla città. A dire il vero ci sono diversi affacci dai quali si può vedere Tallinn da diversi punti, fino al Baltico. Dopo un corposo servizio fotografico, reso particolarmente complicato dalla difficoltà di trovare lo spazio tra la folla per poter scattare qualche foto in tranquillità, scendiamo dalla collina e strada facendo ci imbattiamo nella Chiesa dello Spirito Santo, una delle più antiche chiese di Tallinn, con un bellissimo orologio dipinto sulla facciata. Orologio che dal XVII secolo, scandisce il tempo e regola i traffici della ridente città anseatica e oggi, l’allegro via vai delle ragazze vestite alla moda. Al centro della facciata della Chiesa dello Spirito Santo ha dardi dorati puntati sulle ore come raggi solari esaltati dall’incredibile blu del quadrante. L’offesa del tempo non sembra però aver intaccato nemmeno il legno cesellato dalla mano di Christian Ackermann, maestro dello stile Barocco, che tra le verdi fronde delle foglie attorno al quadrante pose pure quattro figure.

Arrivati alle 16, la fame inizia a farsi sentire per cui decidiamo che è ora di mettere qualcosa sotto i denti. Il pasto è fast ma la pioggia all’esterno lo fa diventare slow. Alla fine smette, dopo una decina di minuti, e riprendiamo il giro della città.

Entriamo da un accesso diverso nella cinta muraria rispetto al Viru Gate e più precisamente dalla Pikk Tanav, la “Strada Lunga”, in effetti una delle vie più lunghe di Tallinn e prosegue il percorso della “Gamba Lunga” (Pikk Jalg) che scende dalla collina, dalla porta arrivando fino al porto a nord. Costeggia la piazza del Municipio e, dato il suo percorso, nei secoli si è arricchita delle case delle corporazioni. Bel percorso con tanti edifici interessanti.

Tra i primi edifici che incontriamo ce n’è uno, comporto da tre case, che è uno dei simboli della città: le Tre Sorelle. Si tratta di un complesso gotico formato da tre case che appartenevano un tempo a un ricco mercante che le fece costruire per le sue tre figlie, nel tentativo di darle in dote per il loro matrimonio. Per la figlia maggiore, la casa con le finestre grandi, belle e una porta lussuosa; per la seconda con la porta e le finestre più piccole, mentre per la più giovane, senza porta. Questo edificio è ora il più lussuoso albergo della città, con arredamento medievale.

A due passi c’è la chiesa di Sant’Olav (Oleviste kirik), edificio gotico tra i più alti d’Europa (fino al 1625 era l’edificio più alto al mondo), con la sua torre di 124 metri d’altezza dove noi, ovviamente, saliamo senza pensarci due volte. L’unica difficoltà è che non è dotata di ascensore e tocca farsela tutta a piedi ma noi siamo giovani e forti (più o meno) e non ci facciamo intimorire. I gradini sono esattamente 258, numero ormai diventato celebre, quanto la difficoltà nell’affrontarli ma una volta arrivati in cima la vista che si presenta è davvero spettacolare.

Narra la storia che per rendere Tallinn, capitale dell’Estonia, più attraente e facilmente visibile dalle navi cariche di merci, venne deciso di costruire un enorme campanile dall’altezza esorbitante: ma per costruire tale prodezza mancava un capomastro. Dal nulla si fece avanti l’agognato capomastro, chiedendo però una vera fortuna che non si poteva trovare in tutta la città. Il capomastro allora propose che avrebbe costruito gratuitamente il campanile se gli abitanti avessero indovinato il suo nome, e gli abitanti accettarono il patto. Quando l’opera era quasi giunta a termine, una spia riuscì a carpire il nome ambito dalla moglie del capomastro: Olev. Mentre quest’ultimo si trovava in cima alla torre, il popolo lo chiamò dal basso e per lo stupore e lo spavento, Olev perse l’equilibrio e precipitò al suolo, trasformandosi in pietra, mentre un rospo e un serpente gli uscivano dalla bocca. Quest’ultimi si possono vedere ancor oggi impietriti vicino alla chiesa. Da qui il nome di Sant’Olav, Oleviste kirik.

Scendiamo dalla torre e visitiamo velocemente la chiesa, molto semplice e scarna, dopodiché recuperiamo l’auto (alle 19:20) e torniamo al nostro appartamento. Ci fermiamo però lungo il tragitto, al centro commerciale Rocca al Mare, dove ceniamo al ristorante Da Vinci, chiaramente italiano e veramente ottimo, dalla pasta alla pizza, tutto squisito.

Arriviamo a casa alle 21 in punto, con una temperatura scesa nel frattempo a 17 gradi e poco dopo la mezzanotte raggiungo Simone nel lettone, dove dormiva già da un pezzo.

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