Riga Tallinn Helsinki 12

Sabato 20 agosto 2011

Quattro ore di sonno e via, alle 10:20 mi sveglio. Usciamo a mezzogiorno ed essendo brutto tempo, andiamo al centro commerciale Mols, principalmente per fare colazione ma soprattutto per attendere che spiovesse. Ne usciamo dopo un’oretta quando il tempo stava virando al bello.

Oltre al tempo, c’era anche un aereo che stava facendo delle gran virate. Volava come impazzito, cimentandosi in evoluzioni che non avevo mai visto dal vivo. Erano tutti fermi con il naso all’insù nel parcheggio, per guardarlo. Gli faccio un paio di foto ed andiamo in centro, dove all’arrivo troviamo qualche strada chiusa ed una grande folla ad attenderci.

In quel fine settimana infatti c’erano i festeggiamenti per il compleanno di Riga, a 810 anni dalla sua fondazione ed il centro storico era letteralmente invaso dalle persone ed animato da numerosissimi eventi e spettacoli.

Passeggiamo senza una meta precisa fermandoci ad assistere ai vari spettacoli che troviamo in giro, dai divertentissimi bambini che cantavano e suonavano un po a caso (insieme ad alcuni musicisti veri), al seguitissimo gioco con la mazza, dove si premiava chi colpiva più forte.

Alle 15:30 decidiamo di fare un giro sulla Daugava, con una di quelle barche per turisti, di cui abbondava quel tratto della banchina. Un’ora sul fiume, senza però vedere nulla di particolarmente interessante, se non qualche bella passeggera a bordo ed appena scesi dal battello, avevamo talmente fame che siamo andati diretti al McDonald’s.

Dal fiume al ristorante abbiamo dovuto attraversare tutto il centro storico dove ho visto un numero tale di persone, che sarà stata mezza Lettonia. Mai vista tutta quella gente a Riga ed anche nel Mac, infatti, ci saranno state almeno cinquanta persone in coda per mangiare. E che cavolo!

Usciti dal fast food siamo rimasti nei paraggi, nel parco intorno la città. Nel piazzale antistante il palazzo dell’Opera, c’era una manifestazione di basket, probabilmente qualche tipo di maratona vista la presenza di un tabellone elettronico con un grande countdown. Dalla presenza di tantissimi spettatori, è facile pensare che ai lettoni piaccia particolarmente quello sport.

Rimanendo nel parco, arriviamo poi ad un grande mercatino, pieno di bancarelle che vendevano di tutto, fino ad un grande palco con un orchestrina in abiti tradizionali che suonava vecchie canzoni popolari. Quando mancava un quarto alle venti abbiamo preso l’auto e siamo tornati in hotel.

Ce la siamo presa abbastanza comoda e siamo usciti per la cena solamente alle 22:40, per arrivare al Pomodoro che erano quasi le ventitre. Il ristorante italiano ci era piaciuto molto la sera precedente che abbiamo deciso di tornarci ma per la seconda volta in due giorni, alla mia richiesta di tortellini alla boscaiola, mi rispondono che non hanno i tortellini. Essendo ormai in fissa per panna e funghi chiedo se fosse possibile condirci le penne e quando me le hanno portate, mi sarei mangiato anche il piatto da quanto erano buone!

Dopo la serata precedente, non avevamo la minima intenzione di rifare tardi in discoteca ed abbiamo passato il saturday night facendo clubbing nei localini del centro.

Da segnalare indubbiamente l’AmPir, dove delle avvenenti signorine poco vestite, ballavano sul bancone del bar e dove, con grande stupore da ambo le parti, abbiamo incontrato una delle due ragazze con cui avevamo passato una divertentissima serata nella precedente vacanza lettone. La guardavo perché mi sembrava di conoscerla ma non ne ero sicuro e vedevo che anche lei mi osservava. Ad un certo punto si avvicina e mi saluta, confermando che non mi ero affatto sbagliato.

Alle tre concludiamo la nostra ultima serata in Lettonia e ce ne torniamo in hotel dove entrando in camera ci troviamo di fronte ad una scena inquietante, un invasione di insetti che aveva annerito le pareti della stanza da quanti ne erano! Avendo lasciato le finestre a soffietto, per cambiare un l’aria, ci siamo trovati dentro questa miriade di moscerini che non avevamo la minima intenzione di andarsene.

Volendo, si sarebbe potuto anche dormire, ma mi faceva troppo schivo avere tutti quegli animali in camera e sono sceso alla reception per cercare una soluzione. La ragazza stava sicuramente dormendo ed il custode che aveva lasciato, purtroppo è dovuto andare a svegliarla. Dopo aver spiegato il problema e mostrato un paio di foto (loro sicuramente sapevano già di questi problemi) siamo giunti alla soluzione di una nuova camera, per passare la notte, lasciando tutti i nostri averi nella vecchia.

Essendo rientrati alle tre, credevamo di andare a letto presto ma dopo tutto quel trambusto, quando abbiamo spento la luce erano quasi le cinque.

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