Russia 5

Domenica 12 agosto 2018

Dopodomani dobbiamo andare per San Pietroburgo e ancora non sappiamo di preciso qual è la stazione da cui partire, perciò, dato che il tempo non ci manca, usciti dall’hotel verso le 9:15 raggiungiamo la stazione di Kurskaya (Курский вокзал), quella dove avevamo comprato i biglietti. Giriamo un po’ all’interno ma sinceramente non riusciamo a capire da dove dovremmo partire e quando proviamo a chiedere a qualcuno, la prima cosa che ci dicono è che il biglietto non di oggi, senza che io riesca a spiegare di esserne a conoscenza ma che voglio solo capire dove si trova il binario.

Alla fine rinunciamo e torniamo a fare un giro tra le bancarelle e la folla di turisti della Piazza Rossa, per poi spostarci dopo un’oretta ad Arbat, l’animato quartiere che si sviluppa intorno all’omonima via pedonale (Vecchia Arbat – Старый Арбат), fiancheggiata da negozi di souvenir, caffè e ritrattisti di strada.

Da Wikipedia: Via Arbat, detta anche solo Arbat, è una strada pedonale lunga circa un chilometro nel centro storico di Mosca. L’Arbat esiste almeno dal XV secolo e costituisce il cuore del quartiere Arbat. Originariamente la strada faceva parte di un importante percorso commerciale ed era abitata da un gran numero di artigiani. Nel XVIII secolo l’Arbat era considerata dai nobili russi come la zona residenziale più prestigiosa di Mosca. La strada venne quasi completamente distrutta dall’incendio del 1812 durante l’occupazione napoleonica e dovette essere ricostruita. Nel XIX secolo e agli inizi del XX secolo divenne nota come il luogo in cui vivevano piccola nobiltà, artisti e accademici mentre nel periodo sovietico fu abitata da molti funzionari governativi. Oggi la strada e i suoi dintorni sono in fase di gentrificazione. A causa dei numerosi edifici storici e dei numerosi artisti che hanno vissuto e lavorato nella strada, l’Arbat è anche un’importante attrazione turistica.

A parte qualcuno seduto ai tavolini dei bar, di gente non ce n’è moltissima a passeggio e l’unica attrazione sembra essere i negozi di souvenir, per cui ci spostiamo sulla “sorella” Novy Arbat (Nuova Arbat – Новый Арбат).

Da Wikipedia: Via Nuova Arbat è un grande viale di Mosca che va dalla Piazza Arbat al Ponte Novoarbatskij sul fiume Moscova. La nuova strada a 6 corsie, che all’origine si chiamava Prospekt Kalinin (Проспект Калинина), attraversa il quartiere Arbat ed è stata costruita nel periodo 1962-1968. Ha assunto l’attuale denominazione nel 1990.

La via Arbat nuova è un vialone molto trafficato ma con ampi marciapiedi dove i moscoviti sono soliti ritrovarsi a passeggiare, anche perché qui si trova un’alta concentrazione di negozi, bar e ristoranti. Contornata da palazzi grandi e moderni è completamente diversa dalla vecchia Arbat con cui condivide solo la piazza omonima da cui entrambe si diramano. L’abbiamo doverosamente percorsa, ma non ho trovato nulla di veramente affascinante in questo lungo e trafficato vialone.

Verso le 14 torniamo sulla Старый Арбат (Vecchia Arbat) dove facciamo un “pit stop” al McDonald’s e quindi ancora in Piazza Rossa, ad ammirare la cattedrale dell’Intercessione della Madre di Gesù sul Fossato (Собор Покрова Пресвятой Богородицы на Рву), popolarmente nota come cattedrale di San Basilio.

Da Wikipedia: La cattedrale di San Basilio è una cattedrale della Chiesa ortodossa russa eretta tra il 1555 e il 1561, per volontà di Ivan IV di Russia, per commemorare la presa di Kazan e Astrachan. Il disegno dell’edificio, la cui forma ricorda «le fiamme di un falò che sale verso il cielo», non ha analoghi nell’architettura russa. Niente di simile può essere trovato nell’intero millennio di tradizione bizantina intercorso tra il V e il XV secolo. Una stranezza che lascia attoniti per l’imprevedibilità, la complessità e l’abbagliante fioritura dei dettagli riprodotti nel suo disegno.» La cattedrale è inclusa dal 1990 come Patrimonio dell’umanità nella lista UNESCO, insieme con il Cremlino di Mosca.

Terminato il servizio fotografico con la meravigliosa cattedrale, facciamo un giro nel Gum.

I grandi magazzini GUM (“Principali Negozi Universali”, in russo ГУМ) rappresentano il centro commerciale più conosciuto della Russia e il più visitato dai turisti a Mosca dato che si trova nella Piazza Rossa. Molti dei suoi negozi si dedicano alla vendita di marche di lusso occidentali. Tuttavia, nei grandi magazzini GUM non vi sono solo negozi di lusso, ma si possono trovare anche marche dai prezzi più accessibili e negozi di regali e souvenir. In ogni caso, anche se non dovessi comprare niente, una visita all’edificio è d’obbligo, sia per la sua imponente facciata di 242 metri di lunghezza, sia per i suoi grandiosi interni. La sua costruzione risale al 1890 e unisce elementi di architettura medievale russa. Negli anni precedenti alla Rivoluzione Russa c’erano circa 1.200 negozi, mentre durante l’epoca sovietica fu nazionalizzato. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica è stato privatizzato.

Appena varcata la porta d’ingresso troviamo una fila di qualche decina di persone per prendere il gelato. Cavolo, chissà cosa avrà di speciale per far restare le persone sacrificate in coda in quel modo. Non l’avrei fatto nemmeno fosse stato per regalo. Passiamo oltre ed entriamo quindi dentro quello spettacolo per gli appassionati di shopping di alto livello, con ampi negozi di livello superiore dove si spazia dall’abbigliamento, alla gioielleria e a qualsiasi altro bene di lusso, delle principali firme mondiali. Anche Simone, da appassionato di shopping qual è, non è restato immune al richiamo di un negozio e si è preso un bello zainetto… costato come un motorino.

Non rimaniamo tantissimo dentro al Gum e verso le 16:30 decidiamo di tornare nei pressi dell’hotel, dove c’è uno dei mercatini più grandi e famosi di Mosca, quello appunto di Izmailovo, la cittadella dei souvenir e delle matrioske.

Il mercato di Izmailovo è il luogo ideale per l’acquisto di souvenir più svariati: le famose matrioske, prodotti di artigianato, articoli in pelle, quadri, uova Fabergé in plastica o vetro, spillette, poster e memorabilia di ogni genere dell’epoca sovietica, dal kitsch al vintage. Si possono trovare, poi, anche oggetti d’artigianato raffinati, dalle icone dipinte agli scialli tradizionali, a un prezzo più ragionevole rispetto ai negozi turistici dell’Arbat e il pagamento si effettua, di solito, in contanti. Il mercato è costruito come una cittadella medievale russa, formato da una serie di torri colorate. Contrattare sul prezzo è prassi comune e, se siete bravi a farlo, potreste portarvi via per poche migliaia di rubli anche uno dei famosi “ushanka”, i cappelli di pelliccia che in Occidente fanno da sempre parte dell’immaginario sulla Russia (ormai sono soprattutto gli anziani e i militari in divisa a indossarli qui a Mosca, mentre il colbacco resta un mito in Italia). Bisogna ricordare che il mercato è lontano dal centro, anche se prendendo la Metro si arriva abbastanza velocemente (Linea della Metro numero 3 – Fermata Partizanskaya). Il fine settimana, soprattutto di sabato, è il momento in cui il mercato è più affollato e tutte le bancarelle sono aperte.

Credo che addentrandosi tra le bancarelle e cercando bene, si possa uscire anche con qualche bomba a mano se non addirittura un AK47 ma io, per non avere problemi in aeroporto, mi sono accontentato di due carillon a forma di Cattedrale di San Basilio e poco dopo le 18 torniamo in camera.

Dopo un paio d’ore di relax usciamo e andiamo a cena alla solita Stolovaya 57 (Столовая 57), all’interno del Gum, per proseguire con una passeggiata sulla scenografica Nikolskaya Street (Нико́льская у́лица), con la bellissima illuminazione che la fa sembrare quasi un fiume di luce. Molta la gente a passeggio, allietata da diverse giovani band di diversi generi.

Arriviamo a Lubjanka (Лубянская площадь) per poi tornare indietro e dopo l’ennesimo passaggio in Piazza Rossa, decidiamo di andare a vedere il quartiere Zamoskvorechie (Район Замоскворечье), subito oltre la Moscova, di cui ho letto recensioni molto positive su diversi aspetti e tra questi anche la presenza di numerosi bar, locali e vita notturna in genere. I locali effettivamente ci sono e la zona è molto carina ma probabilmente mezzanotte della domenica non è l’orario migliore per trovare gente, per cui, arrivati alla stazione della metro di Novokuznetskaya (Новокузнецкая) scendiamo ai binari e torniamo in hotel. Solita tappa al negozio di generi alimentari aperto 24ore e poco prima dell’una siamo in camera.

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