Martedì 14 agosto 2018
E’ arrivato il giorno del trasferimento da Mosca a San Pietroburgo e per cercare di sfruttare al meglio la giornata, quando abbiamo fatto il biglietto, abbiamo scelto un treno mattutino. Particolarmente mattutino, alle 7. Sveglia alle 5:30, ci prepariamo e quindi apro l’utilissima Yandex Taxi (Яндекс Такси) per farci venire a prendere. Qualche rallentamento per un po’ di traffico ma in venti minuti (alle 6:30) siamo regolarmente alla Leningradskij vokzal (Ленинградский вокзал). Costo della corsa 300 rubli, poco meno di 4 euro.
Mi preoccupavo di essere partiti con poco anticipo ma con cinque minuti entriamo, passiamo i controlli e troviamo il binario, dove c’è ad attenderci un treno bellissimo e lucidissimo Sapsan (Сапсан).
Due notizie da russiantrains.com – Nel dicembre 2009, le Ferrovie Russe hanno messo in servizio il “Sapsan” (russo per “Falco”). La sua velocità massima raggiunge 250 chilometri all’ora (155 miglia all’ora), e questi treni viaggiano tra San Pietroburgo, Mosca e Nizhny Novgorod. La comodità del servizio ferroviario già rivaleggia con servizio aereo. Anche se la durata del volo tra l’aeroporto di Pulkovo (fuori San Pietroburgo) e uno dei sette aeroporti a Mosca (Sheremetyevo, Domodedovo, Vnukovo, Myachkovo, Ostafyevo, Bykovo, e Ramenskoye) è solo un’ora, e il servizio ferroviario dura attualmente quattro, non è insolito per i passeggeri di trascorrere tre ore o più in totale da e al centro di entrambe le città. Con il Sapsan, i passeggeri scendono dal treno e sono già in centro città.
Oltre alla velocità, il treno Sapsan risponde alle esigenze del moderno viaggiatore d’affari con comodi posti a sedere riservati alla prima classe, ma i sedili sono gli stessi anche in seconda e l’unica differenza è data dallo spazio per le gambe e l’accesso al Wi-Fi. Prendendo spunto da quanto accade con le compagnie aeree, il Sapsan offre il check-in automatico, proprio come si vedrebbe in qualsiasi aeroporto. La prenotazione può essere effettuata con la massima convenienza online e l’imbarco richiede semplicemente un passaporto – il numero è registrato al momento della prenotazione. Pulizia delle cabine e cortesia del personale completano il quadro impeccabile di questo mezzo di trasporto che il Ministero dei trasporti russo sta cercando di estendere in tutta l’Eurasia con un pensierino anche al Nord America, attraverso un tunnel sotto lo Stretto di Bering.
Partenza alle 7 in punto e nonostante l’occasione sia ghiotta per farsi una bella dormita, un po’ per la voglia di godermi questo mio primo viaggio tra Mosca e San Pietroburgo e un po’ per quelle due cretine che mi sedevano dietro, sono rimasto sempre sveglio. Dietro di me c’erano una russa e una asiatica che hanno parlato in continuazione per tutto il viaggio di argomenti di una banalità e frivolezza imbarazzanti e ogni tre secondi si facevano una risatina. Per un po’ mi sono anche spostato, sia su posti diversi che persino nello spazio tra una carrozza e l’altra, pur di stare lontano da quelle due svampite.
Alle 11 in punto e con sedici gradi di temperatura esterna, scendiamo dal treno e usciti dalla Stazione Moskovsky, in Piazza Vosstaniya, ci dirigiamo all’hotel che si trova a trecento metri di distanza, meno di 5 minuti a piedi. Dato che siamo arrivati un po’ presto, la nostra camera ancora non è pronta e lasciato le valigie in custodia, usciamo immediatamente a visitare la città.
Prima tappa quasi obbligatoria è la colazione, che troviamo super economica alla Stolovaya N.1 di piazza Vosstaniya, a pochi passi dall’hotel. Così in centro e a prezzi così bassi credo che non si trovi in nessuna altra parte del mondo. Si tratta di un self service con buona scelta anche se non vastissima, in un ambiente moderno. Per capirci, con tre paste un succo d’arancia e un cappuccino ho speso 153 rubli (2 euro).
Iniziano quindi a prendere confidenza con la città, partendo ovviamente dalla via simbolo, ossia la Prospettiva Nevskij (Невский проспект), l’arteria principale di San Pietroburgo e una delle principali attrazioni turistiche della città. Qui, tra canali e negozi, spuntano maestose la Cattedrale di Kazan e la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato e molto altro ancora.
La prima cosa che attira la nostra attenzione e sulla quale ci soffermiamo è il Ponte Aničkov, che sovrasta il fiume Fontanka, dove ci sono quattro gruppi equestri in bronzo che svettano ai quattro cantoni.
Costruito nel 1849 e lungo quasi 55 metri è uno dei ponti più antichi di San Pietroburgo e la sua bellezza è stata narrata da Pushkin, Gogol e Dostoevskij. È inoltre considerato un monumento all’assedio di Leningrado, granitico testimone dell’eroica resistenza sovietica contro i nazisti. Venne danneggiato e poi restaurato a dovere.
Scolpiti per volontà dello Zar Nicola I dallo scultore Pëtr Klodt von Jurgensburg (1805-1867), i quattro gruppi scultorei furono completati nel 1851 e vanno a comporre una scena intitolata “Il cavallo domato dall’uomo”, rappresentando per l’appunto le fasi in cui il palafreniere ammansisce il destriero.
Proseguiamo il cammino e poco più avanti troviamo una sfilza di pittori e ritrattisti, con le loro opere esposte su dei cavalletti o semplicemente appese al recinto, dentro al quale c’è lo Yekaterininskiy Sad (Екатерининский сад), il suggestivo parco dedicato a Caterina la Grande. Entriamo a dare un’occhiata e subito ci si para davanti un monumento imponente dedicato all’ex imperatrice (Памятник Екатерине II).
Da S.Pietroburgo.org – La figura scultorea dell’imperatrice raffigurata in ermellino e con lo scettro, si leva su un alto piedistallo di granito levigato. Lungo il perimetro del piedistallo sono collocate le sculture delle maggiori personalità dell’epoca: Grigorij Potèmkin-Tavriceskij, il generalissimo Aleksandr Suvorov, il maresciallo di campo Pètr Rumjancev-Zadunajskij, Ekaterina Daskova, presidente dell’Accademia delle scienze russa, il poeta Gavriil Derzavin, l’ammiraglio Vasilij Cicagov e altri esponenti illustri della Russia di fine Settecento. Eretto nel 1873, il monumento, con una Caterina II alta 4,35 metri, in un atteggiamento tra il solenne e il teatrale, è di un notevole valore artistico in quanto si tratta di un’opera realistica con ritratti fedeli dei soggetti raffigurati.
Dietro all’enorme monumento di Caterina II, sito in piazza Ostrovskij c’è Teatro Aleksandrinskij (Александринский театр), uno dei più antichi teatri nazionali in Russia. Fin dall’inizio della sua esistenza questo Teatro è diventato uno dei teatri dell’impero e la culla dell’arte drammatica. Diamo uno sguardo veloce, senza soffermarci troppo, e proseguiamo.
Uscendo dal parco e tornando su Nevskij Prospekt, dalla parte opposta, al civico 56, troviamo l’Emporio Eliseiev, un meraviglioso palazzo in stile art nouveau eretto nel 1903 dai commercianti Eliseiev. Abbellito con grandi vetrate e interni in bronzo, era considerato uno dei palazzi più lussuosi dell’epoca, conosciuto durante il periodo sovietico come Gastronom N.1. Eliseevskij è la gastronomia storica di San Pietroburgo e nel suo palazzo recentemente restaurato, vanta anche dei tavolini per la degustazione delle delicatezze che trovate esposte sui suoi banchi. Un’ottima occasione per sedersi a gustare una coppa di champagne con una tartina di caviale.
Proseguendo il nostro cammino, arriviamo quindi alla maestosa Cattedrale di Nostra Signora Kazan (Казанский кафедральный собор). Realizzata dall’architetto Andrei Voronijin (uno dei maggiori architetti russi del neoclassicismo), risalta per il grande colonnato che dà sul Corso della Neva. Fu edificata fra il 1801 e il 1811 e per desiderio dello Zar si ispirò alla Basilica di S. Pietro di Roma. Le 144 tozze colonne del porticato a semicerchio che abbraccia la piazza danno una impressione di semplicità e forza che si ripete anche all’interno, fra le 56 colonne di granito rosa e la possente cupola che, con la cuspide, raggiunge i 70 metri. La Cattedrale di Kazan è la principale cattedrale della città, dato che è la sede del vescovo ortodosso di San Pietroburgo e custodisce una delle icone più venerate dai Russi, quella della Madonna di Kazan.
Dal lato opposto alla Cattedrale di Kazan troviamo un altro edificio iconico della città, la libreria Dom Knigi, che tradotto in italiano sarebbe “Casa del Libro”. Si tratta della più grande libreria di San Pietroburgo e rappresenta una vera e propria istituzione in città. Il bellissimo edificio in stile Liberty spicca fra tutti gli altri per la sua singolare torre conica in cima alla quale si trova un globo di vetro. Fu fatto costruire tra il 1902 e il 1904 da Singer, il proprietario della famosa azienda di macchine da cucire che porta il suo nome. Al piano terra si può trovare un ampissimo assortimento di libri, non solo russi ma anche originali in altre lingue e tipici souvenirs. Al piano superiore si trova un bar dal quale si può godere di un’ottima vista sulla Cattedrale di Kazan. Negli ultimi due piani si trovano gli uffici del social network russo VKontakte.
Non lontano dalla casa Singer, lungo il canale Griboedov (Канал Грибоедова), c’è la chiesa del Salvatore sul Sangue Versato. La vediamo da lontano ma essendo quasi le 14:30 decidiamo per il momento di fermarci qui e tornare in hotel a prendere la camera, sistemarci e riposarci un po’. Al costo di poco più di 1,6 euro (127 rubli) chiamiamo un taxi e ci facciamo accompagnare al nostro City room.
Prendiamo le chiavi, portiamo sopra i bagagli e mentre sto tirando fuori le cose dalla valigia, ricordo come fosse adesso il messaggio di una mia amica con le immagini del crollo del Ponte Morandi di Genova. Un ricordo indelebile di tragedia che si è fissato nella mia memoria, più o meno come quello delle Torri Gemelle, che ricordo perfettamente il momento esatto di quando l’ho saputo.
Usciamo verso le 18:30 e dopo aver mangiato qualcosa all’interno della Galeria Shopping Mall (ТРЦ Галерея), vicinissimo al nostro hotel, riprendiamo belli carichi a passeggiare sulla Prospettiva Nevskij. Arriviamo alla Bolshaya Morskaya Ulitsa, una delle principali vie perpendicolari alla Nevskij Prospekt che collega Piazza del Palazzo con la Cattedrale di Sant’Isacco e che, secondo me, dovrebbe far parte dell’itinerario di ogni visitatore. Ci facciamo intrattenere da un bravissimo musicista di strada per poi proseguire attraverso la grande porta del Palazzo dello Stato Maggiore (Здание Главного штаба) e approdiamo alla Palace Square (Дворцовая площадь), trovandoci di fronte il meraviglioso Ermitage.
Da visitpietroburgo.com – Il Palazzo dello Stato Maggiore, un tempo sede dello Stato Maggiore dell’Esercito, sorge sulla Piazza del Palazzo, all’angolo con la Prospettiva Nevskij e di fronte al Palazzo d’Inverno e alla Colonna di Alessandro. L’edificio, progettato da Carlo Rossi in stile Impero e costruito fra il 1819 e il 1829, è costituito da due ali e presenta una facciata lunga 580 metri, suddivisa da un imponente Arco di trionfo sormontato da un carro della vittoria che simboleggia i successi militari dell’Impero russo contro Napoleone. Da alcuni anni è stato ristrutturato e ospita svariate collezioni del Museo dell’Ermitage.
Per quanto riguarda l’Ermitage (Госуда́рственный Музе́й Эрмита́ж) credo non servano molte spiegazioni, essendo insieme al Louvre di Parigi o al Prado di Madrid, uno dei musei più importanti al mondo.
L’Ermitage è formato da un complesso di vari edifici sulla sponda del fiume Neva, di cui il più importante è il Palazzo d’Inverno che fu la residenza ufficiale dei vecchi zar. La collezione del museo si è formata con quella privata che gli zar hanno acquisito nel corso di vari secoli. Il museo vanta più di 3 milioni di opere d’arte: dipinti, sculture, reperti archeologici, oggetti di numismatica, etc. di cui 60 mila esposti. Si dice che visitando tutte le sale si percorrano circa 24 chilometri, il che significa che bisogna vivere nella città per conoscere in dettaglio il museo.
Il cuore del museo è composto da 4 edifici risalenti a epoche diverse, collegati tra loro da gallerie, e da quasi mille sale. Con il nome di Ermitage si indica il complesso architettonico che comprende vari edifici costruiti tra il XVIII e il XIX secolo:
- Palazzo d’Inverno (1754-1762), progettato da Bartolomeo Rastrelli
- Piccolo Ermitage (1764-1775), opera di Jean-Baptiste Vallin de la Mothe e di Jurij Velten
- Grande Ermitage, detto anche Vecchio Ermitage (1771-1787), progettato da Jurij Velten
- Nuovo Ermitage (1839-1851) realizzato da Leo von Klenze
- Teatro dell’Ermitage (1783-1789), progettato da Giacomo Quarenghi.
Il Palazzo d’Inverno era nato come residenza imperiale. Eretto per la zarina Elisabetta di Russia, fu completato solo dopo la sua morte. Fu Caterina la Grande la vera ideatrice del museo. Accanto al Palazzo d’Inverno, per sfuggire al trambusto di corte, nel 1764 la zarina volle farsi costruire un piccolo rifugio e gli diede il nome vezzoso di Petit Ermitage (dall’antico francese hermit, dal latino eremita, dal greco eremites). Nel piccolo Ermitage, Caterina si appartava volentieri circondandosi di opere d’arte che andava acquistando sui mercati europei; nelle stanze in origine venivano ammessi solo pochi privilegiati. Successivamente, la collezione crebbe a dismisura e fu necessario costruire altri edifici per poterla ospitare; di qui, il nome Ermitage andò a indicare l’intero complesso dei cinque edifici prima elencati.
Oggi il museo dell’Ermitage si estende ben oltre questi cinque edifici, occupando anche una parte del Palazzo dello Stato Maggiore, sempre sulla Piazza del Palazzo, il Palazzo Menshikov, il Museo della Porcellana presso la Manifattura Imperiale di Porcellana, l’esposizione permanente presso la reggia di Strelna, il deposito di Staraja Derevnia, che prende il nome dalla stazione della metropolitana. Esistono inoltre sedi in altre città, sia in Russia, Kazan’ e Vyborg, sia all’estero, a Las Vegas, Amsterdam, a Londra e a Venezia. Quest’ultima sede fa parte del progetto denominato Ermitage Italia che ha portato all’apertura nella città di Venezia di un centro di ricerca e studio finalizzato alla catalogazione delle opere italiane dell’Ermitage.
Quando si sono fatte le 21 lasciamo l’Ermitage e proseguiamo la nostra passeggiata attraversando il Dvortsoviy bridge (Дворцовый мост), sull’isola Vasilevskij (isola di San Basilio – Васильевский остров) e grazie al cielo colorato da un tramonto rosso azzurro viola, la luce riflessa dalle finestre del Palazzo d’Inverno lo rendono ancora più spettacolare.
Mentre passiamo davanti al Palazzo della Borsa (Здание Биржи), significativo esempio di architettura neogreca ispirata al Tempio di Era di Paestum, iniziano ad accendersi le luci cittadine e la città cambia volto, diventando se possibile ancora più bella e suggestiva, rovinata purtroppo dalla musica latina di una scuola di ballo (scherzo) attorno a una delle gigantesche Colonne Rostrate (Ростральные колонны), opere monumentali innalzate sulla punta dell’isola di San Basilio tra il 1805 e il 1810 per opera dell’architetto francese Jean-François Thomas de Thomon, lo stesso che ha realizzato anche il vecchio edificio della Borsa che fa loro da sfondo.
Terminiamo la nostra passeggiata dopo aver attraversato un secondo ponte, quello della Borsa (Биржевой мост), davanti all’Olandese Volante (Летучий Голландец), un vecchio veliero attraccato vicino alla fortezza di Pietro e Paolo con una palestra e quattro ristoranti all’interno, tutto, manco a dirlo dai prezzi non proprio economici.
Poco prima delle 23, ormai stanchi, chiamiamo un taxi e ci facciamo riportare in hotel.